Sudarshan Kriyā Yoga, la tecnica di respirazione orientale che può curare la depressione.


A quanto pare lo Sudarshan Kriyā Yoga, un tecnica di meditazione di origini orientali basata sulla respirazione, sembra avere un effetto benefico contro la depressione anche nei casi clinici più difficili, come quelli resistenti ai farmaci; o almeno questo è quanto ha fatto sapere una recente ricerca dell'Università della Pennsylvania pubblicata in questi giorni sulla rivista scientifica Journal of Clinical Psychiatry. In pratica questo studio ha verificato un importante miglioramento dei sintomi di ansia e depressione in un gruppo di pazienti affetti da depressione maggiore resistente ai farmaci ed invitati a cimentarsi nella suddetta pratica per un periodo di tempo limitato. In sostanza lo Sudarshan Kriyā Yoga viene già praticato anche in alcuni centri ospedalieri italiani come terapia complementare contro i disturbi depressivi e le dipendenze, e consiste in una pratica di meditazione basata, appunto, sul respiro che prevede l'avvicendarsi di esercizi di respirazione profonda con esercizi di respirazione rapida ed intensa, i quali hanno l'effetto di guidare i praticanti in un profondo stato di quiete consapevole. Tuttavia, anche se alcuni studi condotti in passato hanno dimostrato l'effetto benefico di questa forma di meditazione contro alcune forme di depressione lieve e contro la dipendenza da alcool, nessuna ricerca ha mai esplorato i suoi potenziali effetti sui casi clinici di depressione maggiore. O così è stato finora, in quanto i ricercatori dell'ateneo statunitense hanno arruolato in uno studio 25 pazienti affetti da depressione maggiore e già sottoposti a otto settimane di cure farmacologiche senza alcun miglioramento: la metà di questi soggetti è stata inserita in un gruppo di controllo, mentre l'altra metà è stata invitata a cimentarsi in un training di Sudarshan Kriyā Yoga della durata di 8 settimane, sia in un contesto di gruppo che in casa propria. Da ciò è emerso che i pazienti che avevano praticato regolarmente la meditazione mostravano un importante miglioramento dei sintomi ansiosi e depressivi al termine delle 8 settimane, con un passaggio da 22.0 a 10.27 di punteggio medio nella scala di Hamilton, (vale a dire uno dei test più diffusi per la diagnosi della depressione), ed un rispettivo miglioramento di 15.48 punti e 5.19 punti nei test di autovalutazione di Beck per la depressione e l'ansia. Al riguardo Anup Sharma, principale autore dello studio ha spiegato: "Con una così ampia percentuale di pazienti che non rispondono pienamente agli antidepressivi, è importante identificare nuove strategie che funzionino meglio in ogni persona contro la depressione. Qui abbiamo una terapia promettente ed a basso costo che può potenzialmente mostrarsi un approccio efficace e non farmacologico per i pazienti nei confronti di questo disturbo". Ed ha, infine, concluso affermando: "Il prossimo passo sarà ora quello di condurre uno studio più ampio su questa pratica e valutare il potenziale impatto sulle funzioni e le strutture cerebrali nei pazienti clinicamente affetti da depressione".

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