Scoperto che l'uso eccessivo di Internet può causare ipertensione ed impulsività.


A quanto pare fra i vari effetti collaterali del passare troppo tempo davanti al computer per navigare in Rete c'è anche quello dell'aumento della pressione sanguigna; o almeno questo è quanto ha fatto sapere di recente uno studio condotto da un team dell'Henry Ford Hospital e pubblicato sul Journal of School Nursing, (noto anche con la sigla JOSN). In pratica, secondo i ricercatori, (che hanno analizzato le abitudini di 335 adolescenti fra i 14 ed i 17 anni), l'uso di almeno 25 ore di Internet alla settimana causa, appunto, un aumento dei valori pressori: per arrivare a tale conclusione gli scienziati si sono avvalsi di un questionario per stabilire le abitudini dei ragazzi e di controlli regolari della pressione. Da ciò è emerso che il 39% delle ragazze ed il 43% dei ragazzi faceva un uso smodato della tecnologia, mentre la media di utilizzo si fermava a 15 ore alla settimana. Tra l'altro chi era solito passare più tempo online mostrava anche un rischio maggiore di pressione alta e di obesità: il 19% di essi soffriva già di pressione alta; una percentuale molto alta rispetto alla media riscontrata in persone della stessa fascia d'età. Tuttavia, come già anticipato, l'ipertensione non è l'unico effetto negativo causato dalla dipendenza da Internet: un altro studio, (pubblicato su Human Behavior e condotto da Philip Reed della Swansea University, Roberto Truzoli e Michela Romano dell'Università degli Studi di Milano, e Lisa A. Osborne della Abertawe Bro Morgannwg University Health Board), ha segnalato il rischio di un maggior numero di scelte impulsive. In sostanza i partecipanti a questa ricerca, sia prima che dopo aver passato molto tempo su Internet, sono stati sottoposti ad un test di scelte computerizzato con il compito di totalizzare il miglior punteggio possibile nell'arco di tempo prestabilito: le scelte erano tra un risultato inferiore ma immediato, (ovvero una scelta impulsiva), un risultato intermedio fornito con un ritardo medio, (ossia una scelta ottimale), ed un risultato superiore con un ritardo più ampio, (vale a dire una scelta autocontrollata). I risultati hanno mostrano l'impatto differenziale dell'esposizione ad Internet: subito dopo aver passato molto tempo in Rete i partecipanti con una qualche forma di dipendenza dallo strumento hanno fatto molte più scelte impulsive, con una riduzione delle scelte che implicano autocontrollo, rispetto sia al pre-test sia al gruppo di partecipanti senza dipendenza da Internet. Al riguardo Philip Reed ha spiegato: "Questi sono i primi dati che evidenziano sperimentalmente i cambiamenti del comportamento di scelta come risultato dell'esposizione ad Internet e sono i primi ad evidenziare questo cambiamento a livello comportamentale, diversamente da altre ricerche basate su correlazioni di dati self-report". Mentre Roberto Truzoli ha precisato: "In alcuni lavori l'impulsività è stata collegata a difficoltà nel pianificare a lungo termine, con delle conseguenze anche sullo sviluppo della carriera di studenti. Precedenti lavori hanno evidenziato che le persone con dipendenza da Internet dopo l'esposizione a Internet diventano più depresse. Sarà quindi interessante approfondire la relazione fra la cosiddetta "Internet addiction", depressione ed impulsività, in modo da produrre un quadro globale degli effetti dell'interazione di tali fattori". Ad ogni modo questi risultati, oltre a fornire, appunto, un'ulteriore validazione della dipendenza da Internet, suggeriscono, infine, che gli individui con dipendenza da Internet possono essere a maggior rischio di impegnarsi in altri comportamenti problematici associati a scelte impulsive, tra cui il gioco d'azzardo.

Commenti