Scoperto che l'olio di fegato di merluzzo può aiutare a prevenire il cancro al colon.


A quanto pare un vecchio "rimedio della nonna", (tanto odiato per via del suo odore e del suo sapore un po' particolare), potrebbe rivelarsi utile nel proteggere il colon dall'cancro: si tratta dell'olio di fegato di merluzzo, che in passato veniva somministrato ai bambini per prevenire i problemi di sviluppo, come, ad esempio, il rachitismo. In pratica ai giorni d'oggi questo "rimedio della nonna" è disponibile sotto forma di pillole, (acquistabili in tutte le farmacie), e, stando ai risultati di un recente studio, rappresenta un efficace scudo, appunto, contro il cancro al colon retto. In sostanza la ricerca in questione è stata condotta da alcuni ricercatori dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, (nota anche con la sigla AIRC), la quale tra l'altro proprio in questi giorni, in occasione del World Cancer Day, (vale a dire la giornata dedicata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità alla comunicazione ed alla prevenzione dei tumori), ha presentato il sito lanostrastoria.airc.it, che rappresenta una vera e propria biografia e documenta i suoi 50 anni di storia. Al riguardo Luigi Ricciardiello, autore principale dello studio, nonché professore associato presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'Università degli Studi di Bologna, ha spiegato: "Grazie agli anni di ricerca sostenuta dall'AIRC siamo riusciti a dimostrare che un Omega 3 contenuto nell'olio di fegato di merluzzo è in grado di bloccare gli stati infiammatori cellulari, che rappresentano un fattore di rischio per l'insorgenza del tumore al colon". Si tratta dell'EPA, detto anche acido eicosapentaenoico e già noto per la sua capacità di riequilibrare il sistema cardiovascolare e contrastare il colesterolo cattivo, (o LDL). In particolare l'EPA è un acido grasso derivato dal fegato di pesce, (tra cui sardine, sgombri, salmone ed, appunto, merluzzo), presente anche nel latte materno, il quale viene assorbito facilmente dalle cellule intestinali proprio perché in forma pura. In tal proposito lo stesso Luigi Ricciardiello ha proseguito sottolineando: "In studi pre-clinici abbiamo osservato che l'EPA ha un effetto protettivo contro il cancro al colon retto indotto dalla rettocolite ulcerosa. L'EPA sembra influire sulle alterazioni molecolari legate al cancro, oltre che a prevenire la poliposi adenomatosa familiare, una malattia che causa la formazione di una moltitudine di polipi nel colon che possono evolversi in tumori con il tempo, qualora non venissero rimossi". Infatti si stima che chi soffre di poliposi adenomatosa familiare grave, e sviluppa quindi più di cento polipi in 1 o 2 anni, ha quasi il 100% di probabilità di sviluppare un cancro al retto. Mentre chi invece di poliposi adenomatosa familiare attenuata ha dal 50 all'80% di probabilità di ammalarsi di cancro: in generale, solo in Italia, vengono diagnosticati ben 52.000 casi di tumore al colon retto ogni anno. Ad ogni modo la molecola testata recentemente dagli studiosi non è al momento disponibile; anche se al riguardo Luigi Ricciardiello ha, infine, concluso precisando: "È possibile trarre i vantaggi dell'EPA già da ora facendo attenzione all'alimentazione. L'EPA infatti si trova nel pesce azzurro, (come il merluzzo, le sarde e le alici). Quindi mangiare il pesce 2-3 volte alla settimana potrebbe aiutarci a prevenire il cancro al colon. Mentre per chi non preferisce il pesce e generalmente non lo consuma, consiglierei degli appositi integratori già in commercio".

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