Google premia l'invenzione di un 17enne greco: gli "occhiali intelligenti" per non vedenti.


Si chiama Angelos Getsis, frequenta un liceo della città greca di Arta, e fra poche ore, (come tanti altri giovani), riceverà il premio locale vinto durante l'edizione di quest'anno della Google Science Fair, ovvero un concorso scientifico annuale online dedicato a ragazzi sorprendentemente intelligenti provenienti da ogni parte del mondo. In pratica l'invenzione che lo ha individuato come il più intelligente tra i ragazzi greci di quest'anno è un particolare paio di "occhiali intelligenti" in grado di aiutare i non vedenti a muoversi facilmente nelle città. In sostanza questi particolari occhiali sono rivolti potenzialmente a sostituire quei bastoni utilizzati, appunto, dai non vedenti, in quanto sono stati dotati di un sistema di vibrazione per avvisare chi li indossa degli eventuali ostacoli presenti sul percorso. Ad ogni modo anche se Angelos Getsis non ha mai incontrato una persona non vedente nella sua vita, la sua speranza con questo progetto è di poter aiutare le persone con deficit visivo e sensibilizzare anche la gente a questo problema. Inoltre durante un'intervista rilasciata al sito vice.com, il giovane ha spiegato: "Ho partecipato al concorso come spettatore la scorsa estate e sono stato ispirato da un altro partecipante, Harry Ioannou, che era uno dei 15 finalisti. Lui se ne uscì con un guanto che aiutava quelli che non sono abbastanza forti a sollevare da soli oggetti di uso quotidiano, quindi mi sono chiesto se c'era qualcosa che potessi fare per aiutare le persone intorno a me, perché per qualche tempo sono stato impegnato costruendo alcuni oggetti. La competizione di Google è aperta a ragazzi tra i 13 ed i 18 anni quindi era perfetta per me. Il mio progetto ha vinto il premio locale, il che significa il primo posto in Grecia, ma sono stato anche tra i primi sei in Europa e top 32 in tutto il mondo". Ed ha proseguito dichiarando: "Non è stata la prima volta che ho avuto a che fare con l'ingegneria, ma è stata la prima volta che costruivo qualcosa per aiutare le persone. Da quando avevo 13 anni, ho lavorato principalmente con la microelettronica ed il controllo remoto. Quando ero piccolo, mi piaceva pasticciare con tutto quello che potevo trovare in casa, facendomi ricorrere da mia madre di continuo. Ma con gli occhiali è stata la prima volta che mi cimentavo nella programmazione. Ho trovato tutto quello di cui avevo bisogno di sapere cercando su Google e per il resto sono stato un autodidatta". Mentre in merito all'idea di costruire degli occhiali, Angelos Getsis ha spiegato: "Un giorno questa idea mi attraversò la mente: ho pensato che con alcune piccole modifiche i sensori utilizzati nei robot per la percezione dell'ambiente potevano essere installati negli occhiali, per aiutare qualcuno a muoversi. Ci ho pensato a lungo ed intensamente e dopo una settimana di lavoro, li ho realizzati. Mi piaceva rimanere fino a tarda notte a lavorarci sopra, perché dovevo andare a scuola durante il giorno. I miei genitori non sapevano esattamente a che cosa stavo lavorando, ma mi hanno sostenuto". Ed ha poi proseguito affermando: "Ho fatto qualche ricerca per vedere se ci fossero progetti simili. La maggior parte degli utenti ha scritto che prodotti simili già esistenti, come ad esempio, i bastoni con componenti elettronici, spesso non risultano facili da usare; quindi il mio vero concorrente è il semplice bastone bianco. Se si tenta di costruire un qualcosa di più complesso di così, si rischia di fallire. Quello di cui la gente ha bisogno è qualcosa di semplice ed economico; qualcosa che si può indossare per essere subito pronti a vagare per le strade, senza bisogno di alcun addestramento". Invece in merito alla funzione di questi occhiali ha spiegato: "Sono ancora un prototipo. Vanno a batteria ed hanno un interruttore on/off. Ho scritto il codice utilizzando il software di programmazione e poi l'ho trasferito agli occhiali. Non ho aggiunto suoni, ma ho installato un motore a vibrazione, in modo che non interferisca con l'udito della persona che li indossa. Quando sono a piedi hanno anche bisogno di essere in grado di sentire ciò che sta accadendo nell'ambiente circostante. Ogni volta che un ostacolo è sul loro cammino, i vetri vibrano". E successivamente riguardo la loro costruzione Angelos Getsis ha proseguito dichiarando: "Avevo già la cornice in camera mia, presa da un paio di occhiali da sole. Ero nella mia stanza pensando a dove installare il meccanismo. Era economico, troppo, quindi era in sintonia con l'intero concetto. Il resto del materiale l'ho comprato in diversi negozi. I vetri sono costituiti da un microprocessore e due sensori: un sensore di prossimità a ultrasuoni ed un sensore che rileva la posizione della testa di chi lo indossa, in modo che i vetri "capiscano" quale direzione stanno prendendo. Ho lavorato sul primo movimento e volevo che fossero semplici, perché la cosa più semplice è la più semplice da utilizzare. Non ho incontrato molti ostacoli. Il tutto è finito per costare circa 25-32 £, (intorno ai 30-40 euro)". Mentre alla domanda se un giorno sognerebbe di lavorare per Google, il giovane 17enne ha risposto: "Non mi dispiacerebbe affatto, perché sono stato nei loro uffici in Grecia ed ho visto anche le foto dei loro servizi in tutto il mondo, e sono molto belle. In questo momento però, il mio piano è quello di rendere questo progetto una realtà. Questa estate ho cambiato di nuovo gli occhiali. Mi sembra che ci sia spazio per migliorare. Sarebbe fantastico se riuscissi a metterli sul mercato, perché in questo modo si potrebbe effettivamente fare la differenza. In futuro, voglio costruire altre cose per aiutare e cambiare il mondo. Ora che ho iniziato, non voglio smettere". Ed ha, infine, concluso affermando: "Ho visto di recente che il sito di un'associazione di genitori di bambini con deficit visivo ad Atene ha menzionato il mio progetto, e mi ha dato grande gioia perché ho visto che alcune persone ora sanno che c'è qualcuno là fuori che tenta di fare qualcosa per loro. Non sono ancora riuscito a contattare nessuno. Ma probabilmente questo accadrà un po' più in là perché in questo momento sono all'ultimo anno del liceo e devo concentrarmi sullo studio".

Di seguito alcune immagini:
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 ...ed il video di presentazione:

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