La United States Navy sarebbe vicina a trasformare l’acqua del mare in carburante.


Di recente i ricercatori del Naval Research Laboratory, (noto anche con la sigla NRL), della Marina Militare degli Stati Uniti, (meglio nota come United States Navy o US Navy), hanno compiuto una sorta di "miracolo", riuscendo ad ottenere un combustibile liquido partendo dall'acqua di mare. In pratica durante la prima dimostrazione, effettuata con un modellino di P-51 Mustang controllato a distanza, i scienziati statunitensi sono stati in grado di rifornire il motore a due tempi dell'aereo telecomandato, appunto, con del carburante ricavato da un processo di conversione catalitica gas-liquido; scoperta che potrebbe consentire di ridurre la dipendenza dal petrolio. Infatti al momento rifornire tutte le navi della US Navy, soprattuto in caso di guerra, è una manovra piuttosto pericolosa, ma anche costosa in termini logistici e di bilancio: ogni anno occorrono circa 600 milioni di galloni di carburante, portato in giro nel mondo da 15 petroliere. Tra l'alro, oltre a causare enormi danni ambientali, il petrolio non è illimitato, perciò gli Stati Uniti hanno iniziato a cercare metodi alternativi per ottenere il combustibile necessario. Ed a quanto pare adesso, dopo diversi anni di ricerca, il NRL ha raggiunto il suo scopo: ricavare un idrocarburo dall'acqua marina. In sostanza, come è facilmente intuibile dal nome, un idrocarburo è un combustibile fossile composto soltanto da atomi di carbonio ed idrogeno. Quindi, considerando che l'acqua di mare contiene una percentuale maggiore di CO2 rispetto all'aria e che l'altro elemento presente è ovviamente l'idrogeno, questa risulta avere gli "ingredienti" necessari per il modulo cosiddetto E-CEM, (sigla che significa Electrolytic Cation Exchange Module), il quale trasforma i gas in idrocarburi liquidi attraverso un complesso processo chimico. Al riguardo il viceammiraglio Philip Cullom ha spiegato: "Abbiamo sviluppato una tecnologia che cambierà le regole del gioco e ne abbiamo dimostrato l'efficacia, ora dobbiamo aumentarne la produzione. Dopo aver vissuto gli ultimi 60 anni con un accesso continuo a fonti di energia che ritenevamo illimitate e trattando l'energia come fosse aria sempre disponibile abbiamo capito che non è così, ed ora stiamo pensando in maniera ben più creativa a come creare energia". Ad ogni modo questo "carburante marino" ha lo stesso aspetto ed odore di quello tradizionale, mentre il suo costo attuale si aggira tra i 3 ed i 6 dollari al gallone. Dunque per il momento l'obiettivo della US Navy è migliorare il processo produttivo, (considerando che attualmente per un litro di carburante occorre filtrare la bellezza di 25 metri cubi di acqua per ottenere CO2 dissolta e spendere ben 56 Megajoule di energia elettrica per ottenere l'idrogeno necessario), e con l'aiuto dei giusti partner e la disponibilità di fondi, il combustibile in questione potrebbe, infine, entrare in commercio entro i prossimi 10 anni.

Di seguito il video di presentazione pubblicato dal NRL:

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