Biden, il nuovo pianeta nano del Sistema Solare.


Che il nostro Sistema Solare fosse "più largo" del previsto lo si sapeva già; infatti, come molti scienziati hanno fatto sapere, oltre l'orbita di Nettuno, (ovvero il pianeta più lontano dal Sole), si trova un'enorme quantità di oggetti planetari che aspettano solo di essere scoperti e di cui attualmente si conosce solo una minima parte, tra cui l'ex-pianeta Plutone ed i pianeti nani HaumeaMakemake ed Eris. Ed a quanto pare adesso a questi se ne aggiunge un altro; infatti in questi Chad Truyjillo e Scott Sheppard, due astronomi che lavorano al National Optical Astronomy Observatory, (noto anche con la sigla NOAO), hanno osservato un nuovo oggetto "transnettuniano", (così vengono chiamati i corpi del Sistema Solare che ruotano al di là dell'orbita di Nettuno), prima sconosciuto e posto, appunto, al di là di tutti i pianeti noti fino ad oggi: si chiama 2012 VP113, ma i suoi scopritori lo hanno ribattezzato amichevolmente Biden, in onore del vicepresidente americano. Ad ogni modo anche se, come già spiegato, non si tratta del primo ad essere stato osservato con un telescopio, ciò che rende quest'ultimo assai raro è la sua orbita: il punto più vicino al Sole è di ben 80 UA, vale a dire 80 volte la distanza Terra-Sole e circa 3 volte la distanza Nettuno-Sole; mentre il punto più lontano è di 450 UA. Insomma si tratta di caratteristiche che risultano simili solo a quelle di un altro oggetto finora scoperto: Sedna, il quale si allontana dal Sole fino a 937 UA e gli si avvicina fino a 76 UA. Comunque sia, secondo le prime rilevazioni, Biden è largo circa 450 km, (circa la metà di Sedna), dovrebbe avere una forma sferica e dovrebbe essere composto quasi completamente da ghiaccio. Inoltre pare che potrebbe entrare a far parte nella schiera dei pianeti nani, mentre la sua caccia era iniziata dal 2003, ovvero proprio quando venne scoperto Sedna. Infatti all'epoca per gli scienziati era importante capire se quest'ultimo fosse un'eccezione del Sistema Solare o se invece, come volevano varie ipotesi, fosse solo uno delle migliaia di possibili oggetti che ruotano al di là di Nettuno. Al riguardo Chad Truyjillo ha spiegato: "Con la scoperta di Biden è ormai chiaro che Sedna è stato solo il primo di una serie di corpi che fanno parte di quella che potremmo definire la fascia più interna della Nube di Oort". Quest'ultima è una grande ipotetica nube sferica composta da miliardi di oggetti, (per lo più comete che ogni tanto la abbandonano per gettarsi verso l'interno del Sistema Solare), la quale si pensa che si estenda tra le 2.000 e le 5.000 UA fino ad arrivare alle 50.000 UA dal Sole. In tal proposito Scott Sheppard ha dichiarato: "Lo studio di questi lontanissimi oggetti è molto importante perché serve a meglio interpretare come si è evoluto il nostro Sistema Solare. Tra l'altro non è da escludere che alcuni di questi corpi possano avere dimensioni come quelle di Marte o della Terra. Il fatto è che sono così distanti che con gli strumenti attuali risultano inosservabili perché la luce che arriva dal Sole è troppo debole per essere riflessa". Per di più attualmente esistono 3 ipotesi che cercano di spiegare come questi oggetti celesti possano arrivare fino a distanze relativamente vicine al Sole: la prima dice che miliardi di anni fa un pianeta di dimensioni più o meno simili alla Terra, (se non superiori), sarebbe stato scagliato al di fuori del nostro Sistema Solare dai pianeti giganti e sarebbe andato a perturbare gli oggetti più vicini della Nube di Oort, così che da quel momento hanno assunto orbite che li portano vicino alla nostra stella. La seconda invece afferma che fu il passaggio ravvicinato con una stella, (ben visibile ad occhio nudo, anche di giorno, in quanto si pensa fosse più luminosa della luna piena e sarebbe stata visibile per ben 20.000 anni), a creare una perturbazione gravitazionale nella Nube di Oort con conseguenze simili alla prima ipotesi. Mentre la terza ipotesi sostiene che nella Nube di Oort sarebbero finiti pianeti appartenenti ad altre stelle in grado di alterare le orbite di oggetti più piccoli. Comunque sia solo studiando il percorso e le caratteristiche di molti corpi simili a 2012 VP113 si potrà capire quale di queste tre ipotesi si avvicina maggiormente alla realtà. Oltretutto, stando ad un'analisi statistica dell'area di cielo coperta dalla ricerca dei due astronomi, si deduce che potrebbero esistere almeno 900 oggetti con dimensioni attorno agli 800-1000 km di diametro e dunque la caccia promette buoni risultati. Inoltre per avere un'idea dell'ordine di grandezza dei corpi che costituiscono il nostro Sistema Solare andrebbe ricordato che i pianeti rocciosi e gli asteroidi si trovano tra 0,39 e 4,2 UA, i pianeti giganti tra 5 e 30 UA, mentre la cosiddetta Fascia di Kuiper, (composta da oggetti simili agli asteroidi a cui appartiene anche Plutone), si estende tra 30 e 50 UA. Ed infine, come già detto, la Nube di Oort si estende fino a 5.000 UA, anche se per qualcuno potrebbe arrivare anche a 100.000 UA.

Di seguito alcune immagini di Biden:
http://www.slate.com/content/dam/slate/blogs/bad_astronomy/2014/03/26/2012vp113_orbit.png.CROP.original-original.png
http://1.bp.blogspot.com/-EdANF4_W8Iw/UzNpVS3-xTI/AAAAAAABa7w/bufshwm-6-E/s1600/planetx02.jpg
http://images.spaceref.com/news/2014/dwarf_planet_2012_vp113_945.jpg
http://www.link2universe.net/wp-content/uploads/2014/03/2012-VP113-Eris-Plutone-Sedna-700x525.png

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