ALMA scopre "la prima acqua dell'Universo" nelle più antiche e lontante "fabbriche di stelle".

Una delle 66 antenne che compongono ALMA.

Un recente studio, reso possibile dalle osservazioni delle galassie più lontane attraverso lo strumento ALMA, (acronimo che indica Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), dell'ESO, (ovvero l'European Southern Observatory), ha permesso agli astronomi di far visita all'Universo nella sua fase "giovanile" scoprendo che anche nelle galassie più lontane c'è acqua. Infatti, secondo gli scienziati, il picco più alto della produzione di stelle si è verificato nell'Universo primordiale, nelle galassie brillanti e massicce, chiamate starburst. Quest'ulmtime convertono le grandi riserve di gas e polvere cosmica in nuove stelle ad un ritmo frenetico, molte centinaia di volte più in fretta di una galassia a spirale come la nostra Via Lattea. E dunque, osservando lontano nello spazio, gli scienziati dell'ESO hanno riscontrato galassie così lontane che la loro luce ha impiegato molti miliardi di anni per giungere fino alla Terra. Al riguardo Joaquin Vieira del California Institute of Technology, a capo dell'equipe e primo autore dell'articolo pubblicato sulla rivista Nature, ha spiegato: "Più è lontana la galassia e più indietro nel tempo si guarda, così misurando la distanza delle galassie possiamo costruire una cronologia di quanto vigorsamente l'Universo stava creando stelle nelle diverse tappe della sua storia da 13,7 miliardi di anni". In pratica il team di ricercatori ha scoperto queste galassie tanto lontane quanto misteriose usando inizialmente il South Pole Telescope, (noto anche con la sigla SPT), da 10 metri della National Science Foundation. Successivamente ha usato l'ALMA, che ha permesso di esplorare il cosiddetto "baby boom'' delle stelle nell'Universo giovane, scoprendo che molte di queste galassie distanti da cui sono nate gran parte delle stelle erano ancora più lontane del previsto; il che ha influenzato il periodo in cui le stelle si formarono, anticipandolo a 12 miliardi di anni fa, (cioè un miliardo di anni prima), quando l'Universo aveva poco meno di 2 miliardi di anni. Inoltre due di queste galassie sono le più lontane mai osservate del loro genere: sono così distanti che la loro luce iniziò il suo cammino, addirittura, quando l'Universo aveva solo un miliardo di anni. Ma non è tutto; all'interno di una di queste galassie da record, tra le altre molecole rilevate, ci sarebbe anche dell'acqua. In tal proposito Yashar Hezaveh della McGill University, che ha condotto lo studio delle lenti gravitazionali, ha dichiarato: "Queste meravigliose immagini di ALMA mostrano le galassie di sfondo deformate in numerosi archi di luce, noti come anelli di Einstein, che circondano la galassia in primo piano. Stiamo usando l'enorme quantità di materia oscura che circonda le galassie nel mezzo dell'Universo come telescopi cosmici che rendono più grandi e brillanti le galassie ancora più lontane". Per di più l'analisi della distorsione ha svelato che alcune delle galassie più distanti che formano stelle sono 40 bilioni, (vale a dire 40 milioni di milioni), di volte più brillanti del Sole. Al riguardo Carlos De Breuck, un membro del team, ha spiegato: "Finora erano state trovate a queste lunghezze d'onda submillimetriche solo poche galassie ingrandite dalle lenti gravitazionali, ma ora SPT ed ALMA ne hanno scoperte a dozzine. Questo tipo di scienza utilizzava soprattutto le lunghezze d'onda visibili, con il telescopio spaziale Hubble, ma i nostri risultati mostrano che ALMA è un giocatore molto potente appena sceso in campo". Infatti lo strumento ALMA, nonostante sia stato inaugurato non molto tempo fa, è già passato da progetto in costruzione ad osservatorio funzionante a pieno titolo. Alla cerimonia di innaugarzone era presente anche il Presidente del Cile Sebastián Piñera, il quale ha detto: "Una delle molte risorse naturali del Cile è lo spettacolare cielo notturno. Credo che la scienza abbia dato un contributo fondamentale allo sviluppo del Cile negli ultimi anni. Sono molto orgoglioso delle nostre collaborazioni internazionali in astronomia, di cui ALMA è il più recente e più grande risultato".

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