Anonymous colpisce ancora una volta; questa volta ad essere attaccati sono stati il Vaticano e la Panda Security.


La famosa legione Anonymous sta continuando a far parlare di sé e ha colpito ancora una volta. Difatti, dopo molteplici tentativi, alla fine la tenacia di Anonymous è stata ripagata. In pratica gli hacker più temuti al mondo, dopo essere riusciti ad attaccare i siti più inviolabili del mondo, come quello della CIA, quello del Pentagono, oppure siti come quello della nota azienda giapponese Sony, ed anche siti meno inviolabili come ad esempio, quello del politico Maurizio Paniz, arrivando addirittura a modificare il testo della Costituzione Ungherese per vendetta, ieri sono riusciti in quella che era considerata un po' come "la missione impossibile", vale a dire mettere sotto attacco il sito appartenente al Vaticano, che fino ad oggi era considerato "uno dei siti più inviolabili dell'intero pianeta". E quindi anche per il sito della Santa Sede è arrivato il consueto TANGO DOWN, (che nel linguaggio militare sta a significare che un nemico è stato abbattuto). Ed a conferma dell'accaduto gli hacker in uno dei loro tanti account di Twitter, (il noto Social Network dai 140 caratteri), hanno pubblicato un tweet che faceva sapere: "Anonymous reclama l'attacco del Vaticano sul web|goo.gl/IEi0I"; ed anche in un blog collegato con la legione degli hacker, Anonymous, è stata rivendicata la paternità del suddetto blitz informatico, in un post dove si poteva, (e si può), leggere: «Oggi Anonymous ha deciso di porre sotto assedio il vostro sito in risposta alle dottrine, alle liturgie ed ai precetti assurdi ed anacronistici che la vostra organizzazione a scopo di lucro, (Chiesa apostolica romana), propaga e diffonde nel mondo intero». Mentre da parte del Vaticano si sono limitati a commentare che: «Il problema tecnico è in via di risoluzione». Tuttavia la rivendicazione è proseguita accusando il Vaticano di: «Aver bruciato testi di immenso pregio storico e letterario, giustiziato i più accaniti detrattori e critici nel corso dei secoli, negato teorie universalmente ritenute valide o plausibili, indotto sprovveduti a pagare per ottenere l'accesso al paradiso con la vendita di indulgenze». Ed il post proseguiva spiegando: «Vi siete resi responsabili della riduzione in schiavitù di intere popolazioni, usando come pretesto la vostra missione di evangelizzazione e la diffusione della fede cristiana nel mondo. In tempi più recenti avete avuto un ruolo significativo nell'aiutare criminali di guerra nazisti a trovare rifugio in Paesi esteri ed a sottrarsi alla giustizia internazionale». Ma l'elenco delle ragioni dell'attacco hanno riguardato anche: «La presenza della pedofilia nel clero e di ingerenze nella vita pubblica, politica e sociale dell'Italia». Comunque le offese non sono mancate: «Siete retrogradi, uno degli ultimi baluardi di un epoca fortunatamente passata e destinata a non ripetersi. Ci auguriamo vivamente che i Patti Lateranensi vengano rivisti e che veniate relegati a ciò che siete una reliquia dei tempi che furono». Tuttavia Anonymous ha sottolineato che: «L'attacco non è verso la religione cristiana o contro i fedeli in tutto il mondo, bensì verso la corrotta Chiesa Romana Apostolica e tutte le sue emanazioni». Comunque a quanto pare ad essere attaccato non è stato solo il Vaticano ma anche Panda Security, una delle più note aziende produttrici di antivirus. Qui la beffa è stata doppia, dal momento che sarebbero stati trafugati anche i dati, (ovvero e-mail, password ed username), di oltre un centinaio di impiegati dell'azienda, che sarebbero finiti in Rete, cosa che però l'azienda spagnola ha immediatamente smentito, affermando che: "Il sistema di sicurezza dell'azienda non è stato violato". 

Di seguito la prima vera intervista ad un membro di Anonymous Italia, andata in onda a Le Iene qualche ora fa.
Clicca sull'immagine per vedere l'intervista direttamente sul sito de "LE IENE"

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