Anonymous attacca nuovamente il sito del Vaticano e ruba anche dati e password dal sito di Radio Vaticana.



A soli tre giorni dal precedente attacco, la famosa e temuta legione Anonymous, (nello specifico la divisione Italiana), ha deciso di dichiarare un nuovo TANGO DOWN al sito del Vaticano, bloccandolo per la seconda volta. Questa volta però gli hacker hanno voluto fare di più, infatti, hanno anche pubblicato in rete una parte del database del sito di Radio Vaticana, rendendo pubblici una serie di nomi e di password degli utenti registrati al suddetto sito. E, come accede solitamente in questi casi, Anonymous ha fatto sapere le proprie motivazioni in un comunicato pubblicato anche su uno dei blog ufficiali del movimento. Comunque il comunicato è iniziato con una breve precisazione, cioè: «Oggi abbiamo messo nuovamente off-line il sito vatcan.va, mentre per radiovaticana.org ci siamo limitati solo a pubblicare parte del database». Inoltre sul sito di Radio Vaticana è apparso il seguente messaggio: «Giorno a voi radiovaticana.org. Annunciandovi un nuovo TANGO DOWN del sito vatican.va, ci duole dovervi annunciare che i vostri sistemi sono meno sicuri di ciò che vi piacerebbe credere, poiché, mentre il clamore mediatico era rivolto verso l'oscuramento del sito vatican.va, ci siamo presi la libertà di attuare una piccola incursione nei vostri sistemi». E subito sotto è apparso: «Purtroppo l'esito è per voi assai nefasto, dato che i vostri Sysadmin, (a cui tanto piace stuzzicare l'alveare che è Anonymous), non hanno fatto un buon lavoro. Quando le api vengono molestate si arrabbiano ed inseguono il disturbatore con una tenacia impressionante, pungendolo. Oggi siete stati punti». Ed il comunicato è proseguito spiegando: «Non avrete certo pensato di evitare la collera di Anonymous dopo la pubblicazione da parte di Imperva di un patetico report su un attacco alla Santa Sede da loro definito "un insuccesso". Vi consigliamo di rivolgerevi ad altre aziende, poiché quelle informazioni erano reperibili pubblicamente da chiunque avesse un minimo di dimestichezza con il web, ed in secondo luogo poiché, rendendole pubbliche, vi siete procurati un danno ancora maggiore». Ed immediatamente dopo nel comunicato sono state spiegate le motivazioni dei due Tango Down: «Ma le motivazioni che ci hanno spinto a dedicarci a voi non sono solo di così frivola natura. Senza entrare nel merito dei messaggi che la vostra radio diffonde, (abbiamo già espresso le nostre considerazioni al riguardo in occasione dell'oscuramento di vatican.va), vogliamo ancora una volta ricordare alla gente COME questi messaggi vengano diffusi». Infatti a Radio Vaticana è stato sottolineato: «Purtroppo è ormai un fatto conclamato che usiate ripetitori con potenze di trasmissione largamente fuori dai limiti di legge, ed è altresì tristemente nota la correlazione fra l'esposizione ad onde elettromagnetiche di elevata intensità e l'insorgere di gravi malattie neoplastiche quali la Leucemia, il Cancro e svariate altre terribili patologie. Tanti cittadini che hanno la sfortuna di risiedere in prossimità dei vostri ripetitori hanno intentato cause legali in seguito al declino delle loro condizioni di salute. Anonymous non può tollerare che questi crimini continuino impunti, e vi ricordiamo che siete "ospiti" sul suolo Italiano». Inoltre per ciò che riguarda il report dell'Imperva, (ovvero un'azienda californiana di sicurezza digitale), la quale ha tracciato l'anatomia delle azioni di Anonymous. Anche se, secondo alcuni, nel leggere il documento il nome del Vaticano non compare da nessuna parte, (in pratica si parla solo di un attacco avvenuto nel 2011 e durato 25 giorni); tuttavia però, come ha spiegato il New York Times, due persone coinvolte nell'analisi confermerebbero che il caso citato da Imperva riguardi proprio i siti dello Stato Pontificio. Ed, inoltre, sarebbero stati proprio gli addetti alla sicurezza del Vaticano a commissionare all'agenzia californiana un report sul fallito attacco, rinominato Operation Pharisee, (in Italiano Operazione Farisei). In pratica i fatti andrebbero fatti risalire all'Agosto del 2011, cioè nello stesso periodo in cui l'attuale papa, Benedetto XVI, si trovava in Spagna in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, il che ha rappresentato un momento di grande visibilità per il Vaticano. Comunque il comunicato si è concluso sostenendo: «Ci piacerebbe vedere da parte vostra segni tangibili di interessamento su questo fronte, magari rivedendo la locazione e la potenza di alcuni vostri apparati di trasmissione. Pertanto l'attacco verrà esteso nuovamente anche a vatican.va... just for the lulz!!! Con ansia, tutti noi Anonymous attendiamo la scomunica ufficiale in pubblica piazza!». In ogni caso, come già spiegato in un altro post, l'azione degli Anonymous Italiani non si è limitata al Vaticano. Infatti nel fine settimana gli hacker hanno attaccato i siti di TrenItalia e di Equitalia. Le motivazioni sull'operazione contro il portale dell'Agenzia delle Entrate sono state: «Siete un'anomalia tutta Italiana, un azienda in teoria pubblica che si occupa della riscossione di, (presunti), tributi dovuti all'Agenzia delle Entrate, che attuate con una ferocia inaudita e con pratiche quantomeno opinabili. Impiegate mesi, spesso anni, per le più banali notifiche, facendo così lievitare a dismisura gli interessi dovuti», un accusa che è andata a rimarcare anche come le cartelle siano spesso errate e come il rapporto tra i blocchi attuati da Equitalia ed il dovuto dal cittadino siano discordanti. Inoltre sono stati rinfacciati alla suddetta agenzia numerosi suicidi. Tuttavia entrambi i siti erano tornati operativi nel giro di qualche decina di minuti, ma, secondo Anonymous, la portata dell'operazione dovrebbe avere quantomeno messo in guardia le autorità.

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