"La crisi non fa bene al cuore degli italiani", lo affermano i cardiologi della SIC.



Spread altalenante, borse che vanno su e giù, precarietà, difficoltà ad arrivare a fine mese e tagli alle pensioni. In una sola parola: CRISI; il periodo in cui siamo costretti a vivere e che sta mettendo, e metterà, a dura prova non solo il portafogli, ma anche il cuore di tutti gli italiani. A lanciare l'allarme sono stati i cardiologi che a partire da oggi, 10 Dicembre 2011, fino al prossimo 12 Dicembre, saranno riuniti a Roma per il 72° congresso nazionale organizzato dalla Società Iitaliana di Cardiologia, (SIC). Infatti come ha spiegato Salvatore Novo, presidente della SIC: "Noi cardiologi vediamo sempre più italiani alla prese con 'batticuori' legati a stati ansiosi". Ed in seguito ha proseguito dicendo: "Ci sono le forti emozioni come quelle legate alle scommesse, che stanno aumentando, ed all'abitudine di giocare al gratta e vinci al quale tutte le mattine tanti italiani, pensionati primi tra tutti, affidano le speranze di un futuro migliore". Tutto ciò rappresenta dunque un'ulteriore causa di stress per il cuore degli italiani. Inoltre, secondo l'ultima rilevazione Istat riguardante l'anno 2008, risulta che, in condizioni non buone, su oltre 581 mila decessi, più di 225 mila sono stati provocati da malattie del sistema circolatorio. Infatti le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in Italia come anche nel resto d'Europa, e rappresentano, inoltre, la prima causa di ricoveri, infatti, sempre nel 2008 le dimissioni per problemi legati al cuore ed al sistema circolatorio sono state oltre un milione. Oltretutto è risultato che per malattie al cuore si muore più al Sud Italia, sprattutto in Campania. Mentre per quanto riguarda i ricoveri è stato il Molise ad aver registrato il numero più alto di dimissioni, (cioè 2.946), seguito dall'Abruzzo, (con 2.651), le Marche, (con 2.637) ed, inine, la Calabria, (con 2.613). Invece a livello di genere è risultato che gli uomini hanno la peggio sulle donne, infatti, del milione e 200 mila dimissioni per malattie e disturbi cardiovascolari sempre del 2008, oltre 700 mila riguardavano gli uomini. Infine sia per gli uomini che per le donne la fascia di età più interessata è quella al di sopra dei 65 anni. E come ha spiegato il presidente Salvatore Novi: "Il congresso annuale della SIC rappresenta un punto di riferimento per quanti si occupano di cuore nel nostro paese. Ma il nostro impegno non si limita solo ad una diffusione di conoscenze tra gli addetti ai lavori. È necessaria una sensibilizzazione verso una migliore cultura cardiologicà che investa la società civile ma anche le istituzioni". E subito dopo ha annunciato: "Abbiamo quindi organizzato incontri congiunti assieme la Fondazione Italiana Cuore e Circolazione, ed incontri più squisitamente politici per discutere delle prospettive di sviluppo della cardiologia in campo assistenziale ed accademico". Ed, infine, ha concluso dicendo: "Anche in un contesto economico di continua riduzione di risorse i cardiologi vogliono affrontare l'unitarietà della cardiologia nell'ambito dell'assistenza sanitaria, universitaria ed ospedaliera, pubblica e privata". Ed, inoltre, come ha sostenuto Francesco Romeoil presidente della Federazione Italiana di Cardiologia: "Questa sarà una tradizione nell'innovazione che rappresenterà il filo conduttore del congresso, il quale guarderà alla professione del cardiologo in modo completo, perché il cardiologo del futuro deve essere dotato di una robusta cultura internista, cioè di una formazione completa e di alto livello specialistico in grado di gestire tutto il percorso clinico-diagnostico e terapeutico del paziente". E ha poi concluso dicendo: "Questa è la sfida dei prossimi anni per i cardiologi di oggi che dovanno formare i cardiologi di domani".

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