Su Europa, un satellite di Giove, è stata rilevata la presenza di acqua liquida.


Il 7 Gennaio del 1610 Galileo Galilei con un telescopio a rifrazione da 20 ingrandimenti presso l'Università di Padova scoprì un nuovo satellite appartenente al pianeta Giove; si chiama Europa ed è, appunto, il quarto satellite naturale per dimensioni di Giove, ed è, inoltre, considerato uno dei più massicci dell'intero di tutto il sistema solare. Inoltre, come tutti i satelliti galileiani, Europa prende il nome da un'amante di Zeus, (l'equivalente greco di Giove), in questo caso Europa era figlia di Agenore, (Re della città di Tiro), e sorella di Cadmo, (fondatore di Tebe). Questo satellite è stato soggetto di molti studi, in uno dei quali è stato scoperto un oceano sotto la sua superficie. Oltretutto di recente i dati di un ulteriore studio hanno suggerito che ci sarebbe un significativo scambio di materia tra il guscio ghiacciato di Europa ed il suddetto oceano. Il che potrebbe avvalorare l'idea che l'oceano sotterraneo di Europa rappresenti un ulteriore potenziale habitat favorevole per la vita nel nostro sistema solare. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Al riguardo Mary Voytek, direttore del Programma di Astrobiologia presso il quartier generale della NASA ha affermato: "I dati ci forniscono prospettive impensabili; tuttavia gli scienziati di tutto il mondo vogliono studiare accuratamente tali dati e rivederli per poter apprezzare pienamente le implicazioni di questi risultati". Inoltre, grazie alla sonda "Galileo", lanciata verso Giove dallo Space Shuttle Atlantis nel 1989, è stato possibile condurre numerose scoperte, impegnando decine di studiosi per analizzarle. Una delle scoperte più significative è stata, come già detto in precedenza, la presenza di un vasto oceano di acqua salata sotto la superficie di Europa. Questo oceano è abbastanza profondo da coprire la superficie intera di Europa e contiene più acqua liquida di tutti degli oceani della Terra messi insieme. Tuttavia, essendo lontano dal sole, la superficie di questo oceano è completamente ghiacciata. La maggior parte degli scienziati pensa che questa crosta di ghiaccio sia spessa decine di miglia. In tal proposito Britney Schmidt, autore dell'articolo all'Istituto di Geofisica dell'Università di Austin, (in Texas), ha dichiarato: "Un'opinione nella comunità scientifica è stata che, se il guscio di ghiaccio è spesso, rappresenta cattivo segno per la biologia. È probabile che la superficie non sta comunicando con l'oceano sottostante". Ed ha proseguito dicendo: "Ora noi vediamo con certezza che è uno strato di ghiaccio spesso che può muoversi rapidamente e mostrare l'esistenza di laghi profondi e giganti. Ciò potrebbe rendere Europa ed il suo oceano più abitabili". Inoltre Britney Schmidt ed il suo team hanno notato che nelle immagini fornite dalla sonda Galileo vi sono due formazioni circolari particolari irregolari sulla superficie di Europa chiamati "terreni caotici". E quindi, basandosi su alcuni processi simili visti sulla Terra su blocchi di ghiaccio e sotto di vulcani ghiacciati, hanno sviluppato un modello per spiegare come si formano questi elementi. Un modello che ha permesso di risolvere molte osservazioni contraddittorie; infatti alcune osservazioni sembravano suggerire che lo strato di ghiaccio fosse spesso, mentre altre che fosse sottile. E quindi questa recente analisi ha mostrato che quei terreni sulla superficie di Europa si possono essere formati mediante processi di scambio tra lo strato ghiacciato ed il lago sottostante. Questo ha favorito un processo per trasferire elementi nutrienti ed energia tra la superficie ed il vasto oceano che è presente sotto il ghiaccio spesso. Inoltre si pensa che tutto ciò possa aumentare la probabilità di vita lì sotto. Gli autori dello studio hanno buone ragioni di credere che il loro modello è corretto, basato su osservazioni di Europa condotte dalla sonda Galileo e sulla Terra. Inoltre poiché i laghi sono molte miglia sotto la superficien l'unica vera conferma della loro presenza è arrivata da una missione spaziale designata per lo studio dello strato ghiacciato. Tale missione fu classificata come la seconda missione per importanza dall'odierno Consiglio Nazionale delle Ricerche e per gli studi planetari condotti dalla NASA. Oltretutto Don Blankenship, coautore e ricercatore senior presso l'Istituto di Geofisica e che ha condotto studi radar sulla masse planetarie ghiacciate, ha affermato: "Questa nuova comprensione dei processi su Europa non sarebbe stata possibile senza le conoscenze osservative degli ultimi 20 anni sui blocchi di ghiaccio galleggianti e non". In aggiunta quella della Galileo è stata la prima missione spaziale che ha misurato l'atmosfera di Giove con una sonda, conducendo studi a lungo termine del sistema gioviano. Inoltre la sonda è stata la prima a compiere un fly-by, (vale a dire un sorvolo ravvicinato), di un asteroide e scoprirne una luna. Per questo la NASA estese la missione tre volte per approfittare delle capacità scientifiche davvero uniche della sonda Galileo, che fu poi messa in rotta di collisione con l'atmosfera di Giove, nel Settembre del 2003, per scongiurare un possibile impatto con Europa. La missione Galileo fu coordinata dal Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California, sotto la sorveglianza del dipartimento delle missioni scientifiche dell'agenzia.

Commenti