Google decide di fare un po' di pulizia.


Sono in corso alcune pulizie in casa Google. Infatti l'azienda americana ha comunicato l'intenzione di fare un po' d'ordine tra i suoi innumerevoli servizi, eliminandone una decina ritenuti di minore importanza e concentrandosi su quelli ritenuti più strategici, a cominciare dal suo giovane Social Network Google+. I nomi coinvolti in queste "pulizie di primavera autunnali", come le ha ribattezzate l'azienda stessa; probabilmente non diranno molto alla maggior parte dei lettori: si tratta di pacchetti di software come Google Pack e Google Desktop, servizi di "social answering" come Aardvark, (acquisito appena un anno fa), ed altre creature "oscure" come Fast Flip, Image Labeler, Notebook, Sidewiki, Google Web Security, Google Maps API for Flash e Subscribed Links. Il "taglio" sarà rapido, infatti, in pochi mesi le suddette divisioni verranno chiuse ed i dipendenti dirottati verso altri settori. Per Google non si tratta della prima volta, infatti, appena un paio di mesi fa, a Luglio precisamente, vennero chiusi gli sperimentali Google Labs e nella storia di Mountain View, per ogni impresa di successo, (globale), se ne contano almeno tre o quattro finite male ed oggi parcheggiate ai "box" od addirittura ritirate dalla "gara", (a livello medio-alto, basta pensare al proto-Social Network Orkut, alla concorrente di Wikipedia, cioè il progetto Knol o all'ancora non esattamente identificata, Google Wave). Rispetto al passato però le strategie del nuovo corso dettate dal fondatore e neo-amministratore delegato Larry Page sembrano andare verso una maggiore semplificazione e concretezza. Il vicepresidente della società Alan Eustace ha scritto: "Questa operazione renderà le cose più semplici agli utenti migliorando la loro esperienza generale su Google. Inoltre ci permetterà di dedicare maggiori risorse ai prodotti di alto impatto, quelli che migliorano le vite di miliardi di persone". D'altronde nel 2011 gli enormi guadagni di Google sono ancora in grandissima parte basati sull'intuizione originaria dei suoi fondatori, cioè sulle inserzioni pubblicitarie collegate al motore di ricerca. Negli ultimi dieci anni non sono state trovate altre aree di business in grado di affiancarsi al sistema AdSense e di alleggerirne le responsabilità sul bilancio. Tra i tanti percorsi intrapresi, tre di questi sembrano quelli verso i quali Google sta puntando con maggior decisione. Il primo è il segmento mobile, (smartphone, tablet), dove il sistema operativo per dispositivi mobili, costituito da uno stack software e che, inoltre, include un sistema operativo di base, i middleware per le comunicazioni e le applicazioni di base, Android sta sì guadagnando fasce di pubblico rispetto al regno "dorato" di Apple, senza però che, come ha ricordato il The Guardian, (un noto tabloid britannico): "Google sia ancora riuscito a sviluppare un meccanismo di pagamento efficiente, (e dunque redditizio), come quello dell'App Store di Apple". Il secondo percorso è l'hardware, come hanno dimostrato il recente lancio del Chromebook e l'ancora più recente acquisizione della Motorola. Ed, infine, Il terzo ed ultimo di questi percorsi, il più fumoso se si parla di monetizzazione ma anche uno dei più dinamici, è il mondo dei Social Network; infatti, secondo diversi commentatori, sarà proprio nello sviluppo di Google+, denominato da molti "l'anti-Facebook" e lanciato nei mesi scorsi, che Google concentrerà molte delle energie liberate dalla chiusura di Aardvark, Desktop, Pack e degli altri servizi anzicitati.

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