Secondo la Foodwatch, le barrette "Kinder Cioccolato" sarebbero cancerogene.


Tutti nel corso della loro vita, (soprattutto da bambini), avranno sicuramente mangiato le famose barrette di cioccolato Kinder, (note in Italia con il nome commerciale "Kinder Cioccolato"); ebbene a quanto pare ci potrebbe essere una brutta ed allo stesso tempo scioccante notizia. In pratica stando a quanto ha fatto sapere la Foodwatch, un'associazione tedesca che si occupa di fare dei testi sugli alimenti, le barrette in questione sarebbero cancerogene. In sostanza si tratta di accuse abbastanza pesanti che i ricercatori tedeschi hanno lanciato a Kinder dopo aver rilevato all'interno del cioccolato un quantitativo elevato di Moah, vale a dire oli minerali a base di idrocarburi saturi ritenuti potenzialmente cancerogene dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, (nota anche con la sigla EFSA), ed a quanto pare addirittura in grado di provocare gravi alterazioni genetiche. Ma, secondo la nota diffusa dall'Associazione tedesca dei produttori di cibo confezionato, la concentrazione di questi oli minerali aromatici negli snack analizzati rimane nella norma e non esiste alcun pericolo di salute per chi consuma la barrette Kinder. Nonostante ciò, sulla base dei loro risultati, gli scienziati tedeschi hanno chiesto ugualmente alla Ferrero, (azienda produttrice dal 1967), di ritirare dal mercato il prodotto in questione, ricevendo però subito un rifiuto netto. Al riguardo Johannes Heeg, che ha diretto l'analisi, ha spiegato: "Invece di ritirare gli snack dagli scaffali ed allertare i consumatori, dicono che tutto è fatto in base alle leggi". Quindi dopo i guai in Cile, (dove gli "Ovetti Kinder" sono stati vietati contro l'obesità infantile), adesso la Ferrero si trova di fronte alla richiesta di Foodwatch. Anche se a dire il vero nella sua risposta la stessaa Ferrero, oltre a smentire le accuse, (spiegando che: «La presenza di oli minerali aromatici riguarda una grande varietà di prodotti alimentari di diverso tipo»), ha anche aggiunto che: «Degli sforzi comuni sono necessari tanto da parte delle imprese agroalimentari che da quelle che commerciano in materie prime sia in Europa che a livello internazionale». Ad ogni modo, anche se la questione di una presenza eccessiva di queste sostanze è in qualche modo stata riconosciuta, rimane quella relativa all'effettiva cancerogenicità dei Moah rispetto alla suddetta quantità. Innanzitutto bisognerebbe precisare che gli oli minerali si distinguono in due diverse categorie: i Mosh, ovvero idrocarburi saturi sia lineari che ramificati; ed, appunto, i Moah, che, come già detto, sono gli idrocarburi aromatici, costituiti da uno o più anelli benzenici con catene di idrocarburi. Insomma, si tratta di sostanze che si trasferiscono dagli imballaggi degli alimenti attraverso un meccanismo di evaporazione e di ricondensazione ed i più pericolosi sono proprio i Moah perché più leggeri e più tossici. In ogni caso però le possibilità di contaminazione sono legate anche all'utilizzo nei processi industriali delle sostanze: ad esempio, alimenti come il caffè, la soia, le noccioline, il cacao ed i cereali possono essere contaminati dai sacchi di juta usati per il trasporto; mentre i pesci subiscono contaminazioni nei casi di sversamenti petroliferi in mare. Comunque sia le evidenze scientifiche rivelano la tossicità di queste sostanze proprio a causa degli anelli benzenici che contengono, ma tuttavia non sono ancora riuscite a quantificare in maniera esatta il rischio; perciò per il momento la questione rimane, infine, aperta.

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