Scoperto che il cosiddetto "colesterolo buono" può far bene anche al cervello.


A quanto il cosiddetto "colesterolo buono", (noto anche con la sigla HDL), non fa bene solo al cuore, ma anche al cervello; o almeno questo è quanto ha fatto sapere di recente una ricerca pubblicata sulla rivista JAMA Neurology e condotta da alcuni ricercatori della Columbia University, guidati da Christiane Reitz, secondo cui ci sarebbe un nesso evidente fra l'HDL ed il morbo di Alzheimer. In pratica entrando un po' più nei dettagli un'analisi effettuata su oltre 1.100 anziani senza sintomi di demenza senile ha messo in evidenza un rapporto inverso fra alti livelli di HDL ed, appunto, la probabilità di sviluppare l'Alzheimer. In sostanza i pazienti sono stati seguiti per ben 4 anni e sono stati sottoposti ad una serie di analisi a distanza di 18 mesi: è emerso che chi aveva un livello di "colesterolo buono" superiore ai 55 mg/dl mostrava anche un rischio di demenza inferiore del 60% rispetto agli altri. Al riguardo la stessa Christiane Reitz ha spiegato: "Questi risultati hanno ancora bisogno di ulteriori conferme. La ricerca ha infatti considerato anziani spesso obesi e con malattie cardiovascolari e quindi non è generalizzabile a persone più giovani ed in salute. Tuttavia una possibile spiegazione del nesso fra HDL ed Alzheimer potrebbe risiedere nel fatto che avere poco "colesterolo buono" aumenta il rischio di ictus e quest'ultimo è a sua volta associato all'Alzheimer. Oppure, secondo un'altra ipotesi, sarebbe lo stesso HDL ad agire sulle placche di beta-amiloide le quali causano i danni al cervello". Tra l'altro, stando ai risultati ottenuti, il legame fra "colesterolo buono" ed Alzheimer non è influenzato da altri fattori di rischio riconosciuti, (come l'obesità, il diabete o l'ipertensione). Ad ogni modo, anche se, come già anticipato, è vero che lo studio in questione ha bisogno di ulteriori conferme, è anche vero che, come noto, limitare i livelli di colesterolo LDL, (noto anche come "colesterolo cattivo"), ed aumentare quelli di HDL aiuta l'organismo a vivere meglio, consentendo di perdere peso in eccesso e di tenere a bada eventuali malattie cardiovascolari. Comunque sia in merito alla scoperta Christiane Reitz ha, infine, concluso dichiarando: "Se sarà confermato che aumentare il livello di HDL può davvero diminuire il rischio di Alzheimer significa che si potrà anche ridurre l'incidenza di questa malattia nella popolazione mondiale".

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