Secondo una nuova ipotesi, l'acqua sulla Luna arrivò con gli asteroidi circa 4 miliardi di anni fa.


Per molti anni gli astronomi hanno considerato la Luna come un astro asciutto, totalmente privo di acqua, tuttavia i campioni lunari riportati dalle varie missioni Apollo sono stati "rispolverati" e studiati con nuovi strumenti: le analisi avevano rivelato tracce di acqua nelle rocce del satellite terrestre e ciò aveva rimesso in discussione i concetti sulla sua formazione. Ma a quanto pare una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications da un gruppo di ricercatori britannici, francesi e statunitensi, coordinati dalla geologa Jessica Barnes dell'Open University, potrebbe mettere la parola "fine" al capitolo sulla misteriosa origine di quest'acqua lunare. In pratica, secondo la nuova ipotesi avanzata dai ricercatori, maggior parte dell'acqua presente sulla Luna sarebbe stata portata dagli asteroidi poco più di 4 miliardi di anni fa. Inoltre è stato rilevato che non si tratta di acqua liquida, (quindi niente pozzanghere, fiumi, o laghi come sulla Terra), e non è neppure acqua ghiacciata. Difatti, stando a quanto ha fatto sapere Ezio Bussoletti, professore ordinario di Scienze e Tecnologie Spaziali dell'Università degli Studi di Napoli "Parthenope": "Si tratta di molecole intrappolate nelle rocce lunari. Ghiaccio è difficile che ci sia. Non ci sono evidenze sperimentali che ne provino la presenza. A causa della assenza di atmosfera e delle forti escursioni termiche della superficie lunare la presenza di acqua come la conosciamo sulla Terra è praticamente impossibile". Insomma, si tratta di una presenza per così dire "omeopatica", di poche parti per milione, ma quanto basta per costringere gli esperti a ritrattare l'immagine consolidata di un astro totalmente privo di acqua. Tra l'altro, secondo i planetologi, la Luna si è formata a seguito dell'impatto tra la Terra ed un pianeta ipotetico di dimensioni simili a Marte, (chiamato Theia). Per di più la Luna nella sua forma primordiale sarebbe stata ai nostri occhi irriconoscibile: un pianeta incandescente, ricoperto da oceani di magma che, solidificatisi in roccia, hanno danno origine ai mari lunari che è possibile osservare tutt'oggi. Ad ogni modo l'origine dell'acqua nei campioni di roccia lunare è tutt'ora oggetto di dibattito per la comunità scientifica: secondo alcuni potrebbe essere addirittura di origine "solare". Infatti a formare molecole d'acqua che poi sarebbero rimaste intrappolate sotto la superficie lunare sarebbe stato il cosiddetto "vento solare", (ovvero quel continuo flusso di ioni, tra cui idrogeno, i quali bombardano ogni pianeta del Sistema Solare), che si sarebbe combinato con molecole all'interno delle rocce lunari. Mentre un'altra ipotesi afferma che quest'acqua fosse presente già durante le fasi iniziali di accrescimento della Luna. Tuttavia la maggior parte della comunità scientifica è convinta che l'origine dell'acqua lunare sia legata agli impatti di comete e asteroidi; anche se resta ancora da chiarire se questo sia avvenuto in periodi più recenti, (ad esempio, quando la superficie lunare era già ben consolidata), oppure nelle prime fasi della formazione del satellite terrestre, (mentre era ancora ricoperta dall'oceano magmatico). O almeno così era finora; difatti, secondo il suddetto nuovo studio, l'acqua sarebbe giunta durante un intenso bombardamento di asteroidi avvenuto, appunto, circa 4,5 miliardi di anni fa e durato per un periodo compreso fra 10 e 200 milioni di anni, in un periodo in cui l'astro era ancora ricoperto da oceani di magma. In sostanza, usando un sistema in cui sono stati combinati modelli numerici e misure isotopiche dei campioni lunari, i ricercatori hanno dimostrato che l'acqua è giunta trasportata da particolari asteroidi, (chiamati condriti carbonaticee). Inoltre, secondo gli autori della ricerca, circa 20% dell'acqua lunare sarebbe stata trasportata da comete: secondo il modello numerico, comete e asteroidi avrebbero impattato come dei "gavettoni spaziali" sull'oceano di magma della Luna che, ricoperto da una sorta di "coperchio" termico in superficie, avrebbe poi trattenuto l'acqua impedendo la dispersione nello spazio degli elementi volatili. Invece solo una parte minore potrebbe essere stata "ereditata" dalla Terra nel momento della collisione con Theia. Tuttavia l'acqua, così giunta, si sarebbe poi depositata sotto la superficie nelle strutture vetrose delle rocce lunari. Comunque sia la presenza di acqua su altri pianeti del Sistema Solare o sulle loro lune è un tema importante nella ricerca spaziale. Al riguardo lo stesso Ezio Bussoletti ha, infine, concluso spiegando: "L'interesse sta nel fatto che l'acqua è l'elemento fondamentale per l'esistenza della vita come la conosciamo sulla Terra e che potrebbe esistere anche su pianeti simili al nostro. Ove identificata in altri sistemi planetari fuori dal nostro servirà a selezionare pianeti dove forse si può essere sviluppata o si potrà sviluppare vita di tipo terrestre. Cercarla sulla Luna rientra nel progetto di Moon Base, come voluta dalla Agenzia Spaziale Europea; anche se il vero interesse, non scientifico, è la ricerca, la raccolta e lo sfruttamento dei metalli rari".

Di seguito un'immagine che riassume un po' il tutto:
http://www.universetoday.com/wp-content/uploads/2016/06/Moon_water1.jpg

Commenti