Le drôlerie ed i "conigli assassini" dei manoscritti medievali.


Generalmente il coniglio viene considerato come il simbolo di tenerezza, innocenza, fertilità, ma a quanto a questa associazione potrebbe mancare un tassello della sua camaleontica personalità. Basta pensare, ad esempio, a quello descritto nelle note a margine di alcuni manoscritti medievali, in cui l'innocua bestiola si trasforma in cacciatore, guerriero e persino in boia ed aguzzino, con tanto di lance, asce e spade impugnate con la destrezza di un vero cavaliere. In pratica si tratta di illustrazioni grottesche che fanno parte di un codice figurativo preciso: quello delle drôlerie; vale a dire quelle figure dall'aspetto un po' bizzarro che abbondano negli spazi lasciati liberi dal testo nei manoscritti del Medioevo, (fatto ancora più curioso per un lettore moderno, soprattutto a margine di testi sacri). Inoltre anche se questo genere ha beneficiato della sua maggiore fortuna tra il 1250 e la fine del 1400, se ne trovano anche esempi precedenti o successivi. Ad ogni modo si tratta di figure che andrebbero interpretate con la chiave dell'ironia, e del capovolgimento del reale: il coniglio, simbolo per eccellenza della codardia, fuori dal testo sfodera il suo coraggio e trova l'occasione per vendicarsi. Tra l'altro l'animale in questione, (emblema in molti casi di una scarsa arguzia), diventa, per mano dell'illustratore che se la ride sotto i baffi, uno spietato macellaio. Insomma, questo ribaltamento di ruoli è anche un modo per il miniaturista di esprimere la stupidità degli esseri umani, (ancora più sciocchi del loro insospettabile carnefice), puniti dai "conigli assassini": ad esempio, il coniglio da vittima di caccia si trasforma a sua volta in cacciatore. Per di più a questo animale, (come tutti altri nelle drôlerie), vengono conferite movenze, proporzioni, modalità di azione umana. Oltretutto, anche se per gli studiosi di testi del medioevo risulta molto difficile classificare le drôlerie, in quanto cambiano continuamente, (a seconda della fantasia dell'amanuense), alcuni di questi motivi e temi, (come, appunto, quello della "vendetta del coniglio"), si cristallizzano e vengono copiati da un manoscritto all'altro, trasformandosi in un vero e proprio genere. Tuttavia, come già anticipato, il coniglio non è il solo a subìre questa sorprendente metamorfosi: le drôlerie nelle note a margine includono, oltre ad esseri umani in posizioni sessualmente ambigue, anche moltissimi animali, (tra cui cani, gatti, scimmie, chiocciole), come protagonisti principali; anche se di certo non mancano gli animali mitologici come, ad esempio, galli dalle teste umane oppure arcieri che spuntano dalle fauci aperte di un pesce. Inoltre lo stesso ribaltamento di ruoli riguarda anche la lepre: nei bestiari medievali, l'animale simboleggia un timorato di Dio, che si fida del Signore, ma non degli umani. Mentre all'interno delle lettere miniate ad inizio capitolo i conigli si divertono in genere a suonare uno strumento: più spesso il corno, ma anche antenati di violini, cornamuse, trombe; tutto questo, prima di scendere ai margini del testo e compiere i loro tremendi misfatti.

Di seguito una raccolta di questi "conigli assassini", (ritrovati in altrettanti manoscritti miniati):
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