SLAYER: "La mancanza di Jeff Hanneman in "Repentless" si sente"; parola di Tom Araya.


Qualche settimana fa Tom Araya, (cantante e bassista degli Slayer), durante un'intervista parecchio lunga concessa a Full Metal Jackie, ha parlato anche di come sia stato lavorare a "Repentless", (l'11° album della band, pubblicato lo scorso Settembre), senza il chitarrista Jeff Hanneman, scomparso purtroppo il 2 Maggio 2013 a causa di un'insufficienza epatica. Infatti al riguardo il cantante ha dichiarato: "Kerry ha uno stile compositivo diverso da quello di Jeff. Kerry è molto caotico, compone roba più veloce, più diretta e più caotica. La mia preoccupazione era: "Ok, come suoneranno queste canzoni?". Capisci cosa intendo? Alcune delle composizioni di Kerry mi piacciono. Scrive buone canzoni ed anche dal punto di vista dei testi scrive cose fantastiche. Si sente che Jeff non è nel disco, per via del songwriting dominante nell'album. Tanta roba veloce, piena di riff, che rispecchia il modo di comporre di Kerry". Ed ha, infine, concluso parlando del lavoro fatto con il produttore Terry Date, spiegando: "Quello che mi piace è avere qualcuno che mi dia dei feedback e mi dica: "Mi piace come stai facendo questa cosa. Continua così". Oppure: "Non mi convince. Non lo sento. Perché non ci fermiamo per oggi e non ci riproviamo domani?". È questo il genere di cose che mi aiuta quando lavoro in studio. Questo non c'è stato in molti altri dischi e penso che questo album sia, dal punto di vista della voce e da quello dei testi, uno dei miei migliori, ed è grazie al produttore, Terry Date che è stato fantastico aiutante. Negli album precedenti, Kerry avrebbe detto: "Voglio fare così"; e quello era ciò che si sarebbe aspettato che venisse fatto. Con questo album sono uscito un po' dagli schemi perché questa volta non avevamo Jeff. Doveva permettermi di fare ciò che avevo bisogno di fare e ciò che so fare meglio, quindi penso che fosse questo che mi preoccupava con questo disco. Come sarebbe suonato rispetto ad un album in cui era presente Jeff. Perché sarebbe arrivato ed avrebbe detto: "Hey, questo spacca". Jeff ci avrebbe dato dei feedback. Terry Date era lì con me, mi ha ascoltato, mi ha guidato e mi ha permesso di fare quello che ho fatto. Sono stato molto contento di quello che ho fatto in questo disco. Alla fine, ascoltando tutto, ho pensato: "O mio dio. Questo suona molto, molto bene. Mi piace". Tutti i dubbi che avevo sull'album e su come sarebbe riuscito sono spariti, perché mi sono detto: "Ok, questo è davvero buono. Questi sono gli Slayer. Ai fan piacerà, perché piace a me".

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