Allo studio una "schiuma iniettabile" che potrebbe riparare e rigenerare le ossa.


A quanto pare dall'Università di Nantes potrebbe arrivare una nuova soluzione volta a contrastare i danni ossei, tra cui l'osteoporosi, (come noto, una condizione clinica in cui lo scheletro si indebolisce in seguito alla perdita di massa ossea diventando più suscettibile alle fratture): si tratta di una particolare schiuma iniettabile capace di riparare e far ricrescere le ossa danneggiate. O almeno questo è quanto si può evincere dallo studio pubblicato dai ricercatori francesi su Acta Biomaterialia ed intitolato: "A simple and effective approach to prepare injectable macroporous calcium phosphate cement for bone repair: Syringe-foaming using a viscous hydrophilic polymeric solution". In pratica in merito alla composizione di tale schiuma gli scienziati hanno spiegato che: "Si tratta di una nuova formulazione del CPC, (un materiale realizzato dal calcio, che solitamente viene utilizzato per riparare le ossa), che è stato reso macroporoso. Questa maggior larghezza dei pori rende questo prodotto più resistente e capace di dare sostegno alle ossa indebolite". Inoltre, il materiale in questione, (in realtà un idrogel arricchito di "idrossipropilmetilcellulosa silanizzata", che appare, appunto, come una sorta di schiuma), può essere applicato direttamente attraverso una siringa, il che implica un minore impatto sul paziente ed azzera i rischi associati alle operazioni chirurgiche più complesse. Ad ogni modo per il momento sono stati effettuati solo alcuni test in vivo su dei topi da laboratorio ed i dati raccolti hanno mostrato una maggior flessibilità delle ossa trattate. Tuttavia per capire se questo nuovo biomateriale possa davvero trovare applicazione sui pazienti umani affetti da osteoporosi, o altri problemi ossei, di dovrà attendere ulteriori sperimentazioni; anche se i ricercatori francesi hanno fatto sapere che per adesso non sono stati riscontrati effetti tossici indesiderati. Comunque sia se quanto scoperto dovesse ottenere le certificazioni necessarie per venir somministrato anche agli esseri umani, si potrebbe essere in grado, infine, di limitare i danni provocati, appunto, dai danni ossei ed in particolare dall'osteoporosi, (che solo in Italia colpisce oltre 5 milioni di persone).

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