Scoperto che il cibo da asporto potrebbe raddoppiare il rischio di obesità.


A quanto pare l'abitudine sempre più diffusa di mangiare fuori casa o consumare cibo da asporto, (magari perché si è al lavoro o perché non si ha il tempo di cucinare), può essere dannosa per la salute, in particolare perché si rischia il sovrappeso e l'obesità; condizioni che, come noto, sono spesso l'anticamera di problemi di salute anche gravi. Certo, consumare cibi già pronti può essere comodo, soprattutto se non si ha il tempo o la voglia di cucinare, ma così facendo si fa presto a dimenticare che il cibo preparato in casa è più sano; anche perché quello già pronto, (spesso noto con il termine inglese "take away"), è più sapido ed induce facilmente a consumarne di più e di conseguenza genera una sorta di dipendenza: un circolo vizioso che a lungo andare causa delle conseguenze negative per l'organismo. In pratica ad mettere in guardia tutti quelli che senza rendersene conto cedono a questo tipo di cibo sono stati i ricercatori dell'Università di Cambridge, che di recente hanno condotto uno studio, pubblicato sul British Medical Journal, (noto anche con la sigla BMJ) e che ha coinvolto oltre 5.000 persone adulte, dal quale è emerso, appunto, che chi mangia spesso cibo da asporto o già pronto ne diviene facilmente dipendente, ne mangia di più ed ha il doppio di probabilità di diventare obeso. Infatti i dati raccolti dagli scienziati hanno evidenziato che chi era più esposto agli alimenti d'asporto consumava in media 5,7 grammi di cibo in più, rispetto a chi ne è meno esposto. Si tratta di una quantità che all'apparenza può sembrare poca, ma che invece è abbastanza significativa e può fare la differenza nell'acquisto di peso eccessivo e dannoso. Inoltre il risultato di una maggiore esposizione, (e dunque consumo), al cibo già pronto è un BMI, (sigla che indica l'Indice di Massa Corporea), maggiore di 1,21 punti con una probabilità di essere o diventare obesi due volte più elevata rispetto a chi si rivolge meno a questo genere di cibo. Al riguardo il dottor Thomas Burgoine, del Centre for Diet and Activity Research, (noto anche con la sigla CEDAR), ha spiegato: "I cibi che mangiamo lontano da casa tendono ad essere meno sani rispetto ai pasti ci prepariamo da soli, quindi è importante considerare come l'esposizione a negozi di alimentari che vendono questi cibi ipercalorici nei nostri ambienti giorno per giorno potrebbero influenzare i nostri consumi. Il nostro studio fornisce nuove prove che ci sia un qualche tipo di rapporto tra il numero di punti vendita alimentari da asporto che incontriamo, il nostro consumo di questi alimenti, ed il nostro peso. Naturalmente questo è probabile che sia solo uno di una serie di fattori che contribuiscono al rischio che una persona ha di sviluppare l'obesità. Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che l'adozione di misure per limitare il cibo da asporto nelle nostre città, in particolare intorno a luoghi di lavoro, può essere un modo per influenzare positivamente la nostra dieta e la nostra salute". Insomma, come più volte affermato da diverse ricerche, il cibo preparato a casa è quello più sano, (sempre ammesso che si segua una dieta corretta e si utilizzino gli alimenti giusti), perciò, anche se si è costretti a mangiare fuori casa o se la sera si rientra tardi e si ha poco tempo per cucinare, bisognerebbe comunque organizzarsi in qualche modo per far sì che si possa mangiare il cibo preparato da sé. Sì, magari bisognerà fare qualche sacrificio e metterci un po' più di impegno, ma, alla fine, ne va della propria salute, e questa non ha prezzo.

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