Volunia è pronto ad aprire le sue porte a tutti, ma lo farà senza il suo creatore, Massimo Marchiori.


Dopo i recenti aggiornamenti per i suoi "Power User", il così tanto atteso Volunia, il motore di ricerca italiano definito da molti come "l'anti-Google", ha finalmente deciso che tra poco meno di una settimana, più precisamente il prossimo 14 Giugno, spalancherà le porte all'intero universo della Rete. Tuttavia questo non sarà un debutto affatto sereno; infatti quest'oggi, 8 Giugno 2012, Massimo Marchiori, il creatore del suddetto motore di ricerca, per mezzo di una lunga lettera ha fatto sapere che non farà più parte del progetto Volunia. Infatti nella lettera, ripercorrendo la storia di quest'avventura che aveva generato moltissime aspettative visto il calibro della paternità del progetto, ha spiegato: «Non sono più il direttore tecnico di Volunia, non dirò più una sola parola tecnica, non darò più un'idea, non contribuirò alla manutenzione ed al miglioramento del codice che ho scritto, né degli algoritmi che ho dato al progetto, e non ne creerò mai più di nuovi. A meno che la situazione non cambi». Inoltre al riguardo Massimo Marchiori ha fatto sapere che la sua è stata una decisione subìta e non voluta poiché, come ha spiegato nella lettera, «Qualcun altro vuole poter decidere tutto, senza di me. E quindi si è sostituito alla mia posizione, intimandomi di farmi da parte. Di fronte a questo io sono rimasto esterrefatto. Qualcuno ha pensato che dopo tutti questi anni, lavoro e sacrifici, l'infrastruttura del progetto è pronta a partire, ora ci si può sostituire a chi ha ideato e creato questo progetto». E dunque ha deciso di abbandonare non per mancanza di fiducia nel progetto, anche se molte cose non siano andate come voleva lui a partire dalla grafica in stile anni '80 fino all'ostinazione di voler creare per forza un motore di ricerca; difatti, come lo stesso informatico ha spiegato nella sua lettera, in origine il nome in codice del progetto era "metamaps", che era basato sull'idea di creare un metalivello utilizzando l'informazione presente nei livelli sottostanti, ma in modo completamente nuovo. Oltretutto Massimo Marchiori durante una intervista del Corriere della Sera ha dichiarato: "Come si fa a lavorare con una gestione di questo tipo? Non solo hanno fatto quello che ho scritto nella lettera, ma ad un certo punto, prima del lancio, mi hanno cacciato. Sono stato fatto fuori dalla posizione di direttore tecnico". Per di più si è detto pronto a riprendere in mano i vecchi progetti che aveva accantonato per dedicarsi al progetto Volunia; infatti ha sostenuto: "Io di idee ne ho sempre avute a pacchi, c'è un universo di cose da fare sul Web ed ho i taccuini pieni di spunti". E dunque ciò rappresenta la fine di un capitolo alquanto aspro per la startup fondata nel 2008 assieme a Mariano Pireddu, imprenditore sardo che ha finanziato l'impresa che aveva acceso tante speranze. Difatti Massimo Marchiori aveva avuto l'idea e Mariano Pireddu ci aveva creduto mettendoci il capitale. Tuttavia adesso Massimo Marchiori ha deciso di lasciare perché non è più libero di lavorarci come avrebbe voluto. E nonostante le critiche piovutegli addosso da più parti dopo il flop del lancio,  crede ancora nel progetto. Infatti l'informatico italiano nella sua lettera ha scritto: «Personalmente quello che per ora mi resta di Volunia, nella situazione attuale, è la parte imprenditoriale: le mie quote sociali ed il mio posto nel consiglio d'amministrazione. Occorrerebbe una nuova gestione per il bene del progetto: a quel punto potrei rientrare». Ed ha concluso la lettera scrivendo: «Per quanto riguarda il futuro di Volunia, non so veramente cosa dire. Le mie prime idee di base sono state realizzate, anche se ci sono ancora tante cose da sistemare. Ma al di là delle difficoltà da risolvere, quello che servirà sarà anche avere una visione evolutiva di un progetto che nasce e vive nel Web: per avere successo in questo ambiente, bisogna vivere Web, respirare Web, sentire il cuore che batte nella Rete. Ed in tutto questo occorre essere rapidi, non perdere tempo, sapere cosa fare ed il modo migliore di farlo, prevedere cosa succederà, che problemi si presenteranno, che soluzioni adottare nel più breve tempo possibile».

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