Eseguito il primo trapianto di cellule staminali al mondo per combattere la Sclerosi Laterale Amiotrofica.



Di recente è stato effettuato il primo trapianto al mondo di cellule staminali del cervello in un paziente affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica, (più comunemente conosciuta con la sigla SLA). In sostanza a metterlo in pratica, superando così una grande frontiera della medicina rigenerativa, è stato un gruppo di ricercatori italiani coordinati da Angelo Luigi Vescovi, direttore dell'IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Pio, (San Giovanni Rotondo), mentre, per la parte neurologica, è stato coordinato da Letizia Mazzini, responsabile del Centro SLA dell'Ospedale Maggiore della Carità di Novara. Inoltre questo trapianto è stato definito unico al mondo poiché non esistono precedenti sull'uomo; infatti sia il tipo di cellule che le modalità di iniezione sono state del tutto innovativi. Tuttavia al momento si tratta di uno studio di fase I, che ha come scopo quello di verificare se il trapianto di cellule staminali cerebrali nel midollo spinale possa comportare dei danni sui pazienti, e che potrebbe rappresentare una svolta nella ricerca di un rimedio per chi è affetto da malattie neurodegenerative. Quindi per il momento è ancora presto per parlare di cura definitiva, ma la speranza è che la tecnica freni, o quantomeno rallenti, la morte dei motoneuroni, che nel caso della SLA vengono distrutti in modo graduale, paralizzando progressivamente i muscoli fino a causare la morte del paziente. Comunque il suddetto intervento è stato effettuato dal team di neurochirurgia dell'Ospedale Santa Maria di Terni, dove si trova il laboratorio che produce le cellule da impiantare. Ed il trapianto, diretto da Sandro Carletti del suddetto ospedale di Terni e dal neurochirurgo Nicholas Boulis della Emory University Clinic di Atlanta, è stato eseguito su uno dei 18 pazienti reclutati nella sperimentazione autorizzata dall'Istituto Superiore di Sanità. In pratica il paziente in questione, ovvero un uomo di 31 anni, ha ricevuto tre iniezioni nel lato sinistro del midollo spinale lombare, vale a dire in prossimità delle cellule nervose che controllano il movimento, (appunto i motoneuroni), ciascuna delle quali era composta da 15 millesimi di millilitro contenenti poco meno di due milioni e mezzo di cellule staminali cerebrali prelevate da un feto morto per cause naturali, e dunque da una "fonte" che ha consentito di eliminare qualsiasi dubbio di natura etica rispetto all'intervento. Al riguardo i medici che hanno effettuato il trapianto hanno spiegato: "Il paziente si è risvegliato in buone condizioni, respira autonomamente e le sue condizioni cliniche e psicologiche sono più che soddisfacenti". E dunuqe adesso seguiranno gli interventi sui pazienti rimanenti, con cadenza mensile. Oltretutto l'impianto delle cellule staminali è irreversibile, vale a dire che non possono essere rimosse, e le reazioni nell'uomo sono ancora tutte da verificare. In ogni caso per evitare un'eventuale reazione da rigetto ai pazienti verranno somministrati per tutta la vita dei farmaci immunosoppressivi. Per di più adesso la condizione clinica di questo primo paziente, e successivamente degli altri, sarà monitorata nei mesi e negli anni a seguire, documentando man mano l'evoluzione della malattia. Inoltre, come già detto prima, la tecnica utilizzata, messa a punto nel 1996 da Angelo Luigi Vescovi, non ha sollevato dubbi etici poiché le cellule staminali provengono da un frammento di tessuto cerebrale prelevato da un feto deceduto per cause naturali. Oltretutto queste cellule saranno sufficienti per la sperimentazione sui restanti pazienti e per quelle successive che il team sta organizzando su altre malattie neurodegenerative, in collaborazione anche con cliniche europee e statunitensi. Infatti, se questo trapianto si rivelasse efficace, ci sono buone probabilità che la stessa tecnica venga applicata per trattare altre patologie. Comunque a promuovere questa sperimentazione, (cioè la prima al mondo di questo genere di natura interamente filantropica e quindi non-profit), sono stati l'associazione Neurothon Onlus, presieduta da Vincenzo Paglia, il vescovo di Terni; il Centro SLA dell'Ospedale Maggiore della Carità di Novara e la Fondazione Cellule Staminali, presieduta da Enrico Garaci. Infine un ulteriore sostegno è stato fornito anche dall'Associazione "Pro Roberto", ovvero una ONLUS di Gavoi, (Nuoro), dalla Fondazione Stefano Borgonovo di Milano e dalla Fondazione Milan A.C.

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