GEMA Vs YouTube: il sito dovrà intervenire per rimuovere i video che violano il copyright.


Una sentenza emanata Venerdì scorso dai giudici del tribunale di Amburgo, in Germania, ha prospettato un futuro alquanto oscuro per il più famoso sito di video-sharing, YouTube. Infatti la Corte tedesca ha stabilito che Google, (famosissima società che nel Novembre 2006 acquistò il suddetto popolarissimo sito web alla modica cifra di 1,65 miliardi di dollari), dovrà combattere la pubblicazione da parte dei suoi utenti di materiale protetto dalle leggi a tutela del copyright. Praticamente, secondo i giudici tedeschi, Google dovrebbe attivarsi immediatamente nel momento in cui si renderà conto che gli iscritti a YouTube hanno caricato online dei contenuti audiovisivi senza detenerne effettivamente i diritti. Inoltre la Corte di Amburgo ha stabilito che Google dovrà utilizzare i suoi algoritmi software di monitoraggio dei contenuti per assicurarsi che non si verifichino ulteriori violazioni dell'altrui copyright impegnandosi attivamente nel bloccare e nel rimuovere tutto il materiale che illecitamente è stato condiviso sul sito. Per di più la causa nei confronti di YouTube, e quindi anche di Google, era stata avviata due anni fa dalla "GEMA", vale a dire un'associazione simile alla SIAE italiana che raccoglie molte case discografiche tedesche e che ne difende i diritti, (in sostanza sarebbero circa 64.000 gli editori, i musicisti e gli artisti iscritti). All'epoca i legali della GEMA denunciarono l'utilizzo illecito di brani musicali di proprietà di alcuni artisti tutelati dall'organizzazione in diversi video apparsi su YouTube. E dunque per questo motivo, sempre secondo i giudici, l'attuale decisione intrapresa dal tribunale non potrà non avere delle conseguenze per YouTube e si va ad aggiunge alla recentissima presa di posizione della Corte d'Appello degli Stati Uniti: la sentenza emessa nel precedente grado di giudizio che esentava Google dall'essere chiamata in causa per violazione di copyright secondo quanto previsto nel "Digital Millennium Copyright Act", è stata parzialmente rivista. Al riguardo dagli USA hanno fatto sapere: "La questione dovrà essere nuovamente affrontata verificando se i responsabili di YouTube fossero a conoscenza di specifiche violazioni ed avessero tardato o comunque si fossero rifiutati di eliminare i contenuti illeciti". Tuttavia, accogliendo in parte la testi di Google, la Corte tedesca ha riconosciuto che YouTube non potrebbe agire "proattivamente", ma dovrà necessariamente agire a posteriori, ovvero solo successivamente ad una presa di posizione degli aventi diritto. Ed è stato proprio quest'ultimo punto a far vedere una speranza a Google che ha commentato: "I giudici hanno stabilito che YouTube non può essere obbligato a supervisionare ogni singolo video"; obbligo che la stessa società ha da sempre definito "tecnicamente impossibile". Infatti in questi casi i tecnici di YouTube sono tenuti ad intervenire non appena un contenuto viene "flaggato", vale a dire il momento in cui viene indicato come illecito da parte di un avente diritto. Comunque sia la GEMA ha espresso la sua soddisfazione senza riserve per il verdetto, dichiarando: "Il nostro obiettivo primario era quello di veder sancito il principio della responsabilità da parte degli utenti di YouTube che caricano illegalmente del materiale protetto dal copyright. E ci siamo riusciti. Inoltre adesso YouTube deve porre ragionevoli misure per proteggere il nostro repertorio e questo adempimento non può essere semplicemente trasferito al detentore dei diritti". Oltretutto sul ruolo del cosiddetto "intermediario della comunicazionela Corte di Giustizia dell'Unione Europea si era recentemente espressa, mentre per quanto riguarda l'Italia il tribunale di Roma aveva preso le sue decisioni nel caso che aveva visto come protagonisti Mediaset e Google, (in particolare YouTube), prima, ed in seguito anche Yahoo!.

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