Una recente ricerca ha dimostrato che l'aspirina è in grado di inibire lo sviluppo del cancro.



Qualche tempo fa era stata scoperta l'efficacia dell'aspirina, la quale, se viene utilizzata quotidianamente, potrebbe prevenire l'infarto e l'ictus. Però questo farmaco non smette di rivelarsi utile per molteplici scopi. Infatti di recente è stato dimostrato che l'aspirina è anche capace di ridurre considerevolmente il rischio dello sviluppo di cancro. In pratica una nuova ricerca, che alcuni studiosi del Peter MacCullum Cancer Center di Melbourne hanno pubblicato su Cancer Cell, è stata in grado di scoprire che l'aspirina riesce a bloccare la diffusione del cancro togliendo a questa patologia la possibilità di nutrirsi. Al riguardo Steven Stacker, primo autore della ricerca, ha spiegato: "Abbiamo dimostrato che alcune molecole come l'aspirina potrebbero effettivamente funzionare in questo ambito, riducendo la dilatazione dei vasi linfatici e quindi la capacità dei tumori di diffondersi nell'organismo". Dunque è stato proprio studiando le cellule dei vasi linfatici che i ricercatori sono riusciti a trovare alcune linee di alimentazione dei tumori, verificando in seguito la funzione dell'aspirina nella chiusura di quei vasi dilatati. Infatti Steve Stacker ha proseguito dichiarando: "In un certo senso abbiamo trovato un cardine di giunzione biochimico tra tutti questi diversi fattori". Per di più c'è stata un'ulteriore ricerca che è stata pubblicata sulla rivista The Lancet e firmata da un team di ricercatori della London School of Hygiene Tropical Medicine, (nota anche come LSHTM). Durante questa ricerca è stato scoperto, almeno secondo quanto affermato da Peter Rothwell del John Radcliffe Hospital, che 75 milligrammi al giorno del farmaco sarebbero in grado di proteggere dalla comparsa di diverse patologie, tra cui quelle all'esofago, al polmone, allo stomaco, al pancreas ed al cervello, in una percentuale compresa tra il 20 ed il 30%. Oltretutto i benefici sono risulti essere collegati ad una dose ben precisa che però non aumentano se viene incrementa la dose e non sembrano essere legati al genere sessuale oppure all'abitudine al fumo, però sembra che per beneficiare di tali effetti benefici il farmaco debba essere assunto per almeno 5 anni consecutivi. Infatti gli stessi ricercatori avevano precedentemente pubblicato sempre su The Lancet uno studio che dimostrava l'efficacia dell'aspirina nel ridurre il rischio di tumore al colon. La ricerca in questione aveva condotto un esperimento che aveva coinvolto un campione vastissimo di circa 14 mila persone. La ricerca ha avuto una durata di ben 18 anni e, sempre secondo i ricercatori, ne era risultato che chiunque aveva assunto piccole dosi giornaliere di aspirina aveva ridotto del 24% il rischio di sviluppare il cancro al colon e del 35% quello di morire a causa del tumore. Tuttavia alcuni studi erano stati condotti su alcuni pazienti affetti dalla sindrome di Lynch, malattia ereditaria che determina l'insorgenza di polipi i quali nel 50% dei casi si trasformano in cancro soprattutto all'intestino ed all'utero. Dunque in base ai dati raccolti, solo il 15% degli individui che assumevano abitualmente l'aspirina avevano sviluppato un tumore, mentre la percentuale saliva al 30% nel resto dei pazienti. In entrambi i casi era stata riscontrata la presenza di polipi, ma i ricercatori avevano ipotizzato che l'aspirina fosse in grado di uccidere le loro cellule prima che diventassero cancerose. In tal proposito Patrick Morrison della Queen's University di Belfast, (in Irlanda), coautore del suddetto studio aveva spiegato: "In chi prende aspirina per 5-10 anni i risultati sono molto chiari. Ora vogliamo determinare il dosaggio più efficace per la prevenzione dei tumori ereditari". Ma comunque sia le anzicitate scoperte non devono incitare all'automedicazione, poiché l'aspirina, (come spesso viene riportato sul libretto illustrativo), è un medicinale che può provocare alcuni effetti collaterali anche gravi come ad esempio, problemi gastrici con emorragie che a volte potrebbero essere anche mortali, perciò qualunque utilizzo andrebbe concordato sempre con il proprio medico di fiducia che potrà consigliare di somministrare l'aspirina a basso dosaggio a coloro i quali siano potenzialmente più propensi a sviluppare il cancro.

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