Governo Monti: Giovedì si terrà la prima seduta riguardante l'Agenda Digitale e l'Open Data.



Qualche giorno fa vi avevo parlato dell'intenzione di introdurre di una nuova Agenda Digitale nel decreto legislativo denominato "Semplificazioni", fatto dall'attuale Governo Monti per guidare, o per meglio dire, rilanciare una "cabina di regia" in Italia. Bene a quanto sembra tutto ciò si sta concretizzando, infatti, recentemente è stata stabilita la prima seduta per giovedì 9 Febbraio, la quale partirà dalle necessità di nuove infrastrutture e dell'alfabetizzazione informatica. Poiché, secondo le statistiche da cui è partito il Governo Monti, circa il 40% degli Italiani si trova in una situazione di digital divide che è stato definito "volontario"; ciò significa questi Italiani non utilizzano Internet perché non ne vedeno l'utilità. Inoltre a quest'ultimi bisogna sommare quel 6% di Italiani che ancor oggi risultano del tutto sprovvisti di un qualsiasi tipo di connessione. Tuttavia questo potrebbe anche significare che almeno per il momento le priorità dell'attuale Governo tecnico non saranno: la fibra ottica e le altre connessioni di nuova generazione. Comunque, come ha dichiarato l'attuale Ministro dell'Istruzione, con delega per l'attuazione di questa Agenda Digitale, Francesco Profumol'intero progetto in generale è stato definito "Open data" in quanto prevede la realizzazione di un'amministrazione pubblica chiara ed efficiente che sia in grado di sfruttare le risorse del cloud computing per la condivisione dei dati e delle risorse e l'adozione di standard "aperti e interoperabili". Oltretutto il suddetto Ministro, durante un'intervista rilasciata al quotidiano "la Repubblica" parlando di questa Agenda Digitale, ha dichiarato: "Internet sarà l'equivalente di quello che negli anni '50 era l'automobile. Allora si intuiva che con l'automobile sarebbe cambiato il modo di vivere e la forma stessa delle nostre città. Ed è quello che avvenne: assieme all'auto sono arrivate la fabbrica, l'autostrada, il nuovo commercio. Una nuova economia partì da un elemento specifico. Quel ruolo oggi ce l'ha Internet che non è un sistema di cavi e computer, ma una cosa che cambia le nostre vite, le relazioni fra i cittadini e la Pubblica Amministrazione". Per di più sempre secondo Francesco Profumo: "Per trasformare il Paese serve una azione democratica. Tutti devono essere coinvolti, anche se le tecnologie non sono ottimali. E quindi va azzerato subito il digital divide che riguarda sei italiani su cento. E poi vanno privilegiati gli spazi pubblici". In particolare il Ministro si è detto contrario alle soluzioni chiuse proprietarie ed idiosincratiche a determinati ambienti tecnici oppure a dispositivi specifici. In seguito si è preso il tempo per spiegare che il concetto di open data va oltre alla semplice intenzione di rendere disponibili i dati online, infatti, parte piuttosto dal principio che questi devono essere liberamente scaricabili in formati accessibili dagli utenti che in questo modo riescono a "lavorarli". In aggiunta questo nuovo cammino annunciato, che alcuni osservatori sperano si riveli più concreto di tutti quelli che l'hanno preceduto, verrà intrapreso a partire dalle scuole. Mentre successivamente saranno coinvolte la sanità e le pubbliche amministrazioni. Inoltre dal punto di vista finanziario il Ministro Francesco Profumo ha elencato diverse modalità di finanziamento, (a cominciare dalla Cassa Depositi e Prestiti), con obiettivi diversi per ogni regione. Infatti ha dichiarato: "Studiamo le modalità di finanziamento con la Cassa Depositi e Prestiti. Nel frattempo nei prossimi giorni uscirà un primo bando da 200 milioni sulle comunità intelligenti che riguarderà 8 regioni del Sud: ogni regione dovrà specializzarsi su un settore. Mentre a fine primavera toccherà al Centro-Nord. Se i prototipi funzioneranno, il nostro Paese cambiaerà". In seguito un ruolo fondamentale dovrà essere svolto anche dai privati, per cui il Governo Monti parla di un supporto a tante startup tecnologiche che, come ha spiegato Francesco Profumo: "Se saremo bravi nasceranno con un po' di capitale di rischio che stiamo trovando, spero possono diventare imprese solide e formare nuovi distretti industriali. Un punto sul quale si è detto a favore anche il consigliere del Ministro, Mario Calderini, durante una sua intervista al Corriere delle comunicazioni, dove ha dichiarato: "La vera novità consiste nel fatto che l'Agenda digitale è stata finalmente inserita in un contesto di sviluppo dei territori, pensato per rilanciare imprenditorialità e occupazione, organico allo sviluppo di tutto il sistema paese. Ovviamente questo non vuol dire che non verranno portate a compimento le iniziative avviate finora, ma soltanto che verranno rese organiche ad una posizione strategica che fa delle smart community uno dei pilastri della crescita". Al riguardo il Ministro Francesco Profumotornando su un tasto caro al Governo Monti, ha specificato: "Anche qui serve una svolta culturale: il nostro ruolo è formare bravi cittadini del mondo che fra le altre cose siano capaci, non di trovarsi un lavoro, ma di creare lavoro". Tuttavia c'è chi, infine, manifesta il proprio dubbio riguardo tutto ciò, infatti, in un inserto del Corriere della Sera, che ha citato una fonte vicina a Telecom Italia, si può leggere: "L'Italia resterà un territorio a macchia di leopardo con un po' di rame ed un po' di fibra ottica, mentre l'incumbent sarà l'unico proprietario della quasi totalità della rete voce e dati, (se si esclude la Metroweb che gestisce la rete di dark fibre in Lombardia ed alcuni cavi posati a Roma in zona Collina Fleming)".

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