Gli hacker di Anonymous "rubano ai ricchi per dare ai poveri".


Come ogni mattina gli importanti clienti della Stratfor Global Security si collegano nella propria casella postale elettronica per leggere gli ultimi aggiornamenti riguardo la sicurezza web che, al costo di un abbonamento abbastanza esorbitante, il più informato sito di controspionaggio hi-tech fornisce con puntualità. Ma il giorno della vigilia di Natale le decine di migliaia di abbonati hanno trovato "sotto l'albero" un messaggio che non avrebbero voluto leggere mai e poi mai: "Ci dispiace ma siamo stati attaccati"; firmato, "quelli che avrebbero voluto difendervi". Ma questa ammissione un po' imbarazzata di George Friedman, consulente della CIA ed autore di fortunatissimi bestseller di futurologia politica, è stata per molti solo l'inizio di quello che si sarebbe trasformato in seguito in un vero e proprio incubo. In particolare Edmund H. Tupay, un impiegato del ministero per la Sicurezza Nazionale, collegandosi al sito è venuto a conoscenza che dal suo conto bancario era partito un bonifico di 170 dollari destinato alla Croce Rossa. E la stessa incredibile scoperta, ovvero di essersi ritrovati benefattori loro malgrado, l'hanno fatta migliaia di clienti della suddetta corporation che dichiarava di essere la più sicura dell'intera America. Ciò è stato un colpo davvero da maestro messo a punto sul finire dell'anno dagli giovani hacker della nota legione Anonymous, vale a dire il gruppo di attivisti del web che nell'ultimo periodo ha agito come "il braccio cyber-armato" del noto sito WikiLeaks. Oltretutto gli hacker di Anonymous hanno lasciato sul sito della Stratfor Global Security appena espugnato la scritta: "Merry Lulzxmas! Siete pronti per una settimana di caos?", giocando, appunto, sul tradizionale Merry Christmas ed il riferimento a LulzSec, ovvero una delle tante sottosigle dell'universo hacker. Dunque ai malcapitati della Stratfor non è rimasto che allontanare gli intrusi ed affiggere nella loro homepage il solito "lavori in corso". Questa beffa di Anonymous è stata, appunto, l'ultima di un'escalation che negli ultimi mesi ha visto finire sotto attacco i siti delle compagnie accusate di aver impedito a WikiLeaks di raccogliere i fondi tra i simpatizzanti. A partire da MasterCard a Visa a PayPal, passando addirittura per la Chiesa di Scientology ed i narcos messicani degli Zetas, non c'è stata istituzione che questi hacker non abbiano preso di mira. Inoltre la violazione di Stratfor è stata la consacrazione definitiva di un anno vissuto "pericolosamente" sul web; infatti in molti si sono chiesti: "Se è espugnabile persino la corporation a cui tante istituzioni del governo si sono affidate, che cosa resta della sicurezza sul web?". Come se non bastasse il gruppo ha messo online i dati dei prestigiosi clienti, ovviamente carte di credito comprese. E la lista fornita dal New York Times è lunga e ricca di sorprese: Bank of America, Dipartimento della Difesa, Lockheed Martin, Los Alamos National Laboratory... Si possono trovare addirittura Medici Senza Frontiere e le Nazioni Unite. Inoltre gli hacker hanno giustificato l'attacco su Twitter, (il noto Social Network dai 140 caratteri), sostenendo di volere, come dei giovani Robin Hood: "rubare ai ricchi per dare ai poveri", effettuando una serie di donazioni destinate ad alcune associazioni umanitarie come ad esempio, la Croce Rossa e Save the children per raggiungere l'obiettivo di un milione di dollari. Tuttavia l'attacco è arrivato anche il giorno dopo della conclusione della prima fase del processo a Bradley Manning, l'analista tecnologico dell'esercito accusato di aver arraffato i 250 mila cablogrammi di WikiLeaks riguardanti un CD della nota cantante Lady Gaga, mentre era di guardia davanti al suo PC nell'isolamento del deserto iracheno. La sorte del soldato che rischia la corte marziale, vale a dire la pena di morte, anche se gli stessi magistrati militari hanno fatto intendere che nel caso di condanna chiederebbero l'incarcerazione a vita, verrà decisa a metà Gennaio. Tuttavia finora l'unica strategia della difesa è stata quella di sostenere che i loro superiori "non potevano non sapere"; infatti considerata la crisi di identità sessuale del soldato Bradley Manning, innamorato di un transgender, avrebbero consigliato una più attenta valutazione del suo ruolo e soprattutto l'allontanamento da quei computer pieni di segreti. Ma i ragazzi della legione Anonymous devono aver pensato: "La miglior difesa è l'attacco". E che nulla come questa beffa alla Stratfor avrebbe potuto aiutare a riportare l'attenzione dei media, che negli ultimi tempi era scemata, sul caso. Al riguardo George Friedman, il capo della società, in una e-mail riservata agli abbonati ha scritto: "Abbiamo ragione di credere che i nomi dei nostri sottoscrittori sono stati rivelati su altri siti. Stiamo indagando diligentemente per scoprire che tipo di informazioni sono state sottratte". Dichiarazione questa non del tutto rassicurante per l'uomo che aveva promesso all'intera America di proteggere i propri segreti. Inoltre, dopo aver conquistato le classifiche con "I prossimi 100 anni: previsioni per il 21° secolo", ha pubblicato il suo ultimo successo intitolato: "Il prossimo decennio"; peccato però che George Friedman non sia riuscito a prevedere nemmeno oltre il suo naso, né oltre questo weekend e neppure oltre la "recinzione" del suo sito, considerato fino a questo momento "invalicabile".

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